L’osservazione e la conversazione sono sempre più necessarie in questo mondo connesso. I miei figli me lo chiedono sempre perchè sono diversa e non li lascio finalmente in pace con i loro telefonini come fanno tutte le altre mamme. Io rido.
Ho dei buoni motivi per farlo. Anche loro ridono, sanno che questa è la loro mamma e ormai ci hanno fatto l’abitudine.
La conversazione necessaria
Lo dice anche Sherry Turkle l’autrice di La conversazione necessaria, uscito da poco per Einaudi. Una lettura che non mi perderò. Come lei, anche io non mi sento affatto anti-tecnologica, ma sicuramente pro-conversazione.
E parlo di conversazione reale, quella che se non sei d’accordo ti infervori e diventi rossa e poi si apre una bellissima importante diatriba di pensiero e di parola che è come una piccola battaglia intellettuale. Un enorme esercizio di democrazia, dove chi alza i toni perde sempre, anche se ha ragione.
Tutto questo via whatsapp è quasi impossibile. Anche se usi la app di whatsapp che ti permette di collegare il tuo profilo al computer e usare la tastiera per scrivere (quindi farlo molto più in fretta) invece che a quella minuscola dello smartphone che riduce la conversazione in modo forzato, per la fatica di scrivere. Insomma, la conversazione è una, quella in presenza. Punto.
Foto e privacy
A proposito di tecnologia una cosa di cui non sento la nostalgia è quella pesantissima macchina fotografica che mi portavo in giro quando non avevo ancora una fotocamera decente, che mi è utile per rubare piccoli momenti come questi, anche se lo faccio sempre più di rado perchè i bambini sono grandi e reclamano una privacy che gli ho negato per troppo tempo.
Ma spero che questo diario elettronico resista al tempo, agli hosts e agli attacchi hacker e giunga intatto fino a loro perchè abbiano modo di vedere sotto quale luce li ho ritratti e con quale amore li ho osservati.
Qualcuno mi ha accusato di usare i miei figli per fare esperimenti pedagogici e se anche cosi fosse non ci trovo nulla di male. La vita è un laboratorio permanente e solo i genitori che non hanno il coraggio di fare non sbagliano mai. O forse sono quelli che sbagliano di più.
Momenti eccezionali
Io riguardo queste foto con gratitudine, perchè sono solo alcuni dei moltissimi momenti di grazia che ho passato con i miei figli a Villa Pamphili, in compagnia di bambini e mamme di bambini con cui siamo cresciuti insieme. Abbiamo accolto le sorprese che quel parco meraviglioso sa offrire: gruppi musicali improvvisati che suonano per il gusto di farlo, portandosi vino e tavolino oltre agli strumenti.
Momenti eccezionali come quando il cielo si rannuvola, tutti scappano preoccupati e tu rimani li ad osservare la luce che cambia e i tuoi figli che corrono felici.
Quando viene giù il diluvio corri verso la macchina pensando che infondo sei rimasta la solita scapestrata e diversa, come quando avevi 13 anni.
Sabrina, con che piacere torno sul tuo sito, dopo che la vita mi ha portato lontano e mi ha trasformato. Ho letto su Instagarm una tua riflessione che mi ha lasciato un bellissimo riassunto dl mio progetto per il futuro immediato: Una Vita Inedita. Non so se le nostre strade si incrocieranno di nuovo, ma sono contenta che si siano incrociate prima. un bacio forte
Evviva le mamme diverse
che insegnano la vita ai loro bambini e li aiutano a crescere