Ridete si, ridiamo insieme. Può sembrare ridicolo pensare a fare delle vacanze semplici insieme ad altre persone che hanno bisogno delle stesse cose di cui hai bisogno tu. Come trovo queste persone? Dove le cerco? Cosa gli dico?
Eppure in questi giorni mi è successa una cosa inaspettata e piacevole: un lettore di Vivere semplice ha invitato me e la mia famiglia ad unirci ad un gruppo di famiglie che si è auto-organizzato per dare vita ad una vacanza semplice. Tende da campo, cucina spartana, docce all’aperto e un grande spazio verde ai piedi del Gran Paradiso sono state il teatro di una vero e proprio esperimento di semplicità volontaria.
In pratica l’idea era quella di mettere insieme una bel gruppo di persone, più della metà bambini di tutte le età per fare passeggiate, escursioni, giochi, canti e falò sotto lo stesso cielo, per passare del tempo insieme e per condividere qualcosa di immateriale e prezioso: il valore della semplicità.
Quello che ho imparato
La semplicità richiede motivazione perchè non è sempre facile dormire al freddo se in tasca hai una carta di credito che ti permette di rifugiarti nell’hotel più vicino.
La semplicità richiede organizzazione se vuoi fare la spesa e cucinare per tante persone senza sprecare, senza esagerare ma senza che manchi nulla per nessuno
La semplicità richiede tolleranza se vuoi condividere un’esperienza con gli altri e imparare da loro devi aspettarti anche che abbiano modi diversi dal tuo e devi darti il tempo per capire le loro motivazioni
La semplicità richiede coraggio perchè è molto più facile rinchiudersi nei soliti schemi che non affrontare discorsi seri con degli sconosciuti sui valori, sulle cose che contano e sull’essenziale
Non conoscevamo nessuno ma abbiamo riconosciuto intenti e obiettivi affini e la stessa voglia autentica di mettersi alla prova nella vita comunitaria ed essenziale. Abbiamo conosciuto persone simili a noi e altre molto diverse, abbiamo resettato i nostri orari, tempi e routine per adeguarci al gruppo, abbiamo osservato le dinamiche famigliari degli altri e imparato delle cose e capito che alcuni modi vanno bene per gli altri e non per noi e viceversa. Sono stati pochi giorni ma molto intensi.
E’ stato utilissimo e commovente vedere che non siamo soli nella ricerca di quello che conta davvero. La cosa più importante di questa esperienza è stata l’esperienza in sè, quello che mi sono portata a casa è stata la consapevolezza che l’unico tempo di qualità da passare con i nostri figli è ora, che il libro più bello del mondo è quello che sto leggendo ora e che oggi è l’unico giorno a mia disposizione per giocarmi le mie carte.
Ecco perchè ho scritto Vivere nel presente, un piccolo quadernino di 16 pagine, il primo di una serie che sto preparando, e che ha come obiettivo dare strumenti, consigli, dritte e idee per i genitori che vogliono vivere al meglio la relazione con i loro figli e per tutti coloro che cercano un cammino per semplificare la loro vita, riducendo al minimo le dinamiche conflittuali, gli scontri e i problemi per trovare una calma, una quiete e una centratura di base della propria vita.
Tra pochi giorni sarà disponibile per voi.