Questo lungo articolo pensato durante il lockdown per una rivista specializzata dedicata ad internet e media mai uscito, viene qui pubblicato a puntate. In coda il link alle altre puntate.
QUARTA PUNTATA
Scambiare informazioni di persona comporta sempre più delle difficoltà legate al “tempo reale”, al doversi senza mediazione confrontare continuamente con elementi come il tono della conversazione o il tono che la conversazione può prendere.
L’altro che parla è percepito come più o meno collaborativo in base al timbro e al tono della voce, alle espressioni che usa e agli altri elementi performativi in base alla quale si possono desumere più o meno chiaramente i suoi intenti. Ma ciò avviene solo se la comunicazione avviene in diretta.
Comunicare in diretta
Ecco la spiegazione del grande successo dei vocali di Whats app. C’è tempo reale ma è irreale, perchè puoi riascoltare il messaggio appena mandato e cancellarlo se reputi che qualcosa non vada bene. (In gergo linguistico è chiamata la “felicità del linguaggio”)
Essere in grado di reagire e confrontarsi “di persona” e “in tempo reale” con le opinioni altrui è considerato sempre più un lavoro che non si ha voglia di fare, perché troppo oneroso e dispendioso in termini di energia e di volontà. Comporta un mettersi in gioco che non è più visto come necessario ma che è invece comodamente evitabile.
Il comodamente evitabile
Quanto può essere più facile per un ragazzo che deve avvisare i genitori che non tornerà la sera e che dovrà inventare una bugia di copertura usare il messaggio vocale invece della chiamata telefonica tradizionale? E i genitori saranno in grado di riconoscere la differenza di coinvolgimento emotivo che il ragazzo mette in atto nella scelta della modalità di comunicazione?
E quanto può fare la differenza nella relazione con la propria famiglia lasciare accesa oppure no la modalità di rilevazione della posizione GPS? Quando è lecito controllare i movimenti dei propri figli e quanto questo influenza la loro eventuale tentazione a non rispettare regole date a priori?
LE PUNTATE PRECEDENTI
Prima puntata: Che ruolo gioca internet nella relazione tra adulti e bambini?
Seconda puntata: Relazione digitale o in carne ed ossa: che differenza fa?
Terza Puntata: Come sono cambiate le condizioni d’uso dei device mobili
Quarta puntata: Com’è cambiata la relazione genitori-figli, quando questa è mediata
Quinta puntata: Com’è cambiata la percezione della privacy
Sesta puntata: Com’è cambiata l’attenzione, la nostra principale risorsa
Settima puntata: Com’è cambiata la relazione a scuola
Ottava puntata: Le potenzialità della relazione in carne ed ossa