Tutti i tag | "scuola steineriana"

Tags: , ,

Carnevale alla scuola steineriana


Scritto il 07 febbraio 2008

carnevale alla scuola Steiner

E’ solo un cappellino di carta!!

E’ arrivato il martedi grasso e anche a scuola si festeggia. Finalmente quest’anno posso godermi i figli con bellissimi cappellini di carta dipinta a mano da loro, decorati con farfalline di carta crespa e striscioline sulla punta, e fissata al capo con nastrini di cotone. Che meravigliosa semplicità. Di questo hanno bisogno i bambini: di semplicità.

car.jpg

Ricordo ancora l’anno scorso alla scuola materna pubblica: festone in giardino con musica a tutto volume, un’orgia di vestiti di carnevale portati da casa, una corsa al più bello, al più ricco, al “ce l’ho più meglio”…. e quando avevo chiesto alle maestre come mai non facevano qualcosa di semplice ed uguale per tutti mi avevano risposto: “….mah, che male c’e’….. i bambini vogliono cosi. e anche le mamme vogliono cosi, (tra le righe: spendono 60 euro per il vestito di carnevale, almeno che lo possano sfoggiare!!)”
Ovvio no? Ma non è mai venuto in mente a nessuno che i bambini vogliono quello che noi gli proponiamo? I bambini sono duttili e di soliti amano il bello.
Ma se li piazziamo di fronte al wrestling o a dangerous dragon e gli propiniamo cibo spazzatura – carnevali spazzatura (leggi le disavventura del carnevale di Poggio Mirteto qui) – feste di compleanno spazzatura (come quelle che si usano fare nelle sale giochi o peggio nei mcdonald) ben presto cominceranno a preferire la spazzatura alle bellezze che può offrire la vita….

Che cos’ha di tanto speciale la scuola Steiner?

I bambini che vanno alla Scuola Steiner non sono bambini modello, non sono bambini che giocano solo con i giochi di legno (come pensano molti) e che non guardano la tv. Sono bambini normali, vogliono ciò che vogliono tutti. Sono vivaci e pieni di energia, ridono ad alta voce, urlano, sono chiassosi proprio come gli altri e fanno i capricci perchè vogliono l’ovetto kinder o il gelato oppure la macchinina nuova.
Sono i loro genitori e i loro maestri che sono diversi: perchè cercano di proporre loro cose semplici, vere e il meno possibile artefatte. Perchè si sforzano di “togliere” in un mondo in cui più hai e più sei. Si sforzano di sottrarre stimoli e lasciare solo quelli veramente sensati, perchè attraverso quelli i bambini imparano ad apprezzare se stessi e il mondo che li circonda. E si sforzano anche (almeno i genitori che stimo e cui mi ispiro) di mediare, di non negare, di assecondare per quanto è possibile°°°.

All’asilo invece di fare teatro o inglese i bambini si mettono in cerchio e fanno il girotondo.
Questi bambini imparano a stare insieme, ad aspettare, ad ascoltare, a rispettare il silenzio, ad essere collaborativi, perchè sanno che ogni cosa che viene fatta è fonte di gioia e soddisfazione.
Questi valori li apprendono naturalmente attraverso il fare: facendo il pane, tessendo, facendo le passeggiate nel bosco, inventando situazioni di gioco con i tavoli e le sedie, dipingendo un pezzetto di carta, decorandolo e usandolo a mo’ di cappellino di carnevale. E’ inventando dal nulla che si allena la fantasia, è ascoltando le storie che la maestra ogni giorno racconta che si impara ad immaginare….
Nutrire l’immaginazione significa evocare, non sbattere in faccia al bambino un’immaginario gia confezionato (e magari anche esteticamente pessimo)….

C’è troppo ru.mo.re….

Quando i bambini fanno baccano la maestra non urla istericamente battendo le mani “STATEZZZIIITTTTIIIII” ma suona un campanellino e canta una canzoncina a bassissimo volume che dice: “c’è troppoooo ru.mo.re…..” (osserva l’espressione, non è “fate troppo rumore”) e appena i bambini sentono il suono del campanellino si calmano e cambiano il loro modo di giocare… questo me l’ha insegnato mio figlio. Un giorno tornato da scuola mi ha detto: “mamma quando facciamo rumore non devi urlare basta che suoni il campanellino”… sono rimasta senza parole…

°°° a proposito di “mediare”, leggi:
Carnevale 2007 la storia di un accordo, di una negoziazione, di un contratto ufficiale, tra una mamma e un figlio con idee diverse sul senso del bello
Earthways:
recensione di un libro interessante che aiuta i genitori a nutrire l’immaginazione dei propri figli.

Comments (4)

Tags: , , ,

Avvento: Il giardino d’inverno, canti e racconti


Scritto il 18 dicembre 2007

La prima volta che abbiamo fatto “il giardino d’inverno” era il 2006.
E’ stato tutto merito della maestra emilia, una cara amica maestra della scuola Steiner di Roma che ci ha offerto meraviglioso dono, vedendo noi famiglie alle prime armi indaffarate a costruire una nuova tradizione natalizia che ci appartenesse.racconti davanti al camino
Quest’anno ci siamo ritrovati: stesso luogo (il bosco sotto il casale di Paola, a Trevignano), stesse persone più alcuni nuovi acquisti (in tutto 7 famiglie) e stessi intenti: continuare il percorso di costruzione di un periodo di attesa che prelude al Natale.
In modo laico ma non per questo ignorando quelle che sono le caratteristiche universali del Natale. Una nascita.

Durante il giorno alcuni giocavano nel bosco altri raccoglievano rami e arbusti e preparavano un grande percorso a spirale. racc2.jpgPoi siamo tornati davanti al camino e abbiamo trascorso la giornata tra giochi, grigliate, canti e racconti e abbiamo aspettato l’imbrunire.

Al momento opportuno ci siamo riuniti intorno a quel luogo magico dove la maestra emilia aveva predisposto un candela accesa e alcuni frutti e ha iniziato cosi raccontando una storia:

Tanto tanto tempo fa, all’inizio del mondo, nel buio e nel freddo dell’inverno, una donna con il suo asinello era in cammino per un lungo viaggio. Un giorno quando fu troppo stanca per continuare il viaggio decise di cercare un posto caldo e sicuro dove riposarsi. Era molto stanca e quando gli animali del bosco sentiva che c’era una donna in difficoltà tornarono nei loro nidi e raccolsero quanto potevano per portarlo a quella donna. Gli scoiattoli portarono le ghiande, gli elfi e gli gnomi del bosco portarono un cristallo per illuminare la strada, e qualcosa di caldo per dormire. I topolini portarono le riserve di mandorle e frutta secca, i coniglietti rimediarono qualche mandarino. La donna allora sentì che in quel posto poteva trovare un po’ di riposo e si fermò li per la notte. E anche noi, una volta all’anno, possiamo accendere la nostra candela alla luce di quella stella e illuminare il giardino d’inverno e sentire un po’ di quel calore e di quel riparo.giardino d’inverno 2006

Mentre gli adulti cantano “lentamente va maria” ogni bambino e adulto percorre la strada del giardino fino nel centro e accende la sua candela. nel percorrerlo per uscire lascia la sua candela accesa sul percorso, dando vita ad un rosa di candele molto suggestiva.

Commenti (0)

Le intuizioni della pedagogia steineriana

Tags: , ,

Le intuizioni della pedagogia steineriana


Scritto il 16 marzo 2007

serena insegna ai bambini della scuola pubblica

La pedagogia steineriana si fonda sull’osservazione spregiudicata  del bambino (in assenza di giudizio) e sull’autoeducazione dell’insegnante e del genitore.

Le basi

L’empatia, lintelligenza emotiva, la forza di volontà e il sentire del cuore sono alla base di questa pedagogia, forze insite in ognuno di noi, di sentimenti oltre che di competenze. Anche la didattica segue questa strada.

Non è prassi comune appellarsi a queste forze perchè pochi di noi hanno avuto la fortuna di essere stati educati a riconoscerle.

Si tratta di forze molto ben riconoscibili ad uno sguardo aperto e attento.

L’essenziale è invisibile agli occhi

Scoprire un lato della nostra esistenza chemaestra serena porta la manualità alle elementari normalmente è addormentato. Parliamo di temi impalpabili si, ma anche la coscienza lo è e lo è anche l’amore. O c’è forse qualcuno disposto ad affermare che visto che non si vedono allora non esistono?

(le foto inserite qui si riferisco al progetto Arthmòs che ha portato in alcune scuole elementari pubbliche romane le materie artistiche della Scuola Waldorf – o scuola steineriana-. In particolare la mia cara amica Serena  in una classe di manualitàsta facendo fare un ponpon.)

Allenare la coscienza

Facciamo un esempio: siete a letto stanchi e non vedete l’ora di addormentarvi. Vi capita di stare sdraiati sul fianco sinistro.
Decidete di non lasciarvi sfuggire il momento in cui vi girerete sul fianco destro.
Fate il massimo sforzo possibile per osservare coscientemente il movimento. Se la vostra capacità di attenzione èun bimbo della scuola pubblica scopre il valore della manualità. che gioia!! sufficientemente forte ciò che accade è …. niente. La concentrazione di coscienza blocca, inibisce la vostra volontà.

Fortunatamente, non siete abbastanza forti da tener pienamente desta la vostra coscienza a tempo indeterminato, e improvvisamente vi ritrovate sdraiati sul fianco dentro.

C’è stato un vuoto nella vostra coscienza e non avete colto l’attimo in cui il movimento si è effettivamente verificato. E’ un punto di vista interessante perchè fornisce nuovi strumenti, che non avevamo l’ardire di credere nostri e che si rivelano ogni giorno più efficaci per avere una chiara visione del nostro ruolo di educatori.

Fonti per approfondire

articoli introduttivi sull’antroposofia tratti dal sito lifegate :

1. che cos’ è la pedagogia steineriana

2. perchè bisogna andare a scuola?

3. perchè ai bimbi piacciono tanto le fiabe

4. il ruolo della tv

5. usare la volontà

6. libertà, creatività e responsabilità

articoli di approfondimento tratti dal sito in italiano rudolfsteiner.it:

1. la pedagogia steineriana corrisponde alle esigenze del nostro tempo

2. dalla scienza dello spirito all’arte dell’educazione

3. autoeducazione e risveglio della volontà

Altri miei articoli li trovate anche su educazione.
Il punto di vista steineriano è spesso oggetto di critiche da parte di chi, fraintendendone intenti e presupposti, ha intravisto un approccio settario, dogmatico. Openwaldorf è un ottimo sito (in inglese) che illustra le critiche più comuni.
Un valido aiuto tra i molti presenti in rete per chi vuole chiarirsi le idee e formarsi una propria opinione

Commenti (1)

Tags: , ,

Riti d’inverno e il ritmo delle stagioni


Scritto il 03 gennaio 2006

L’effetto che il ritmo della vita ha sui bambini è fondamentale per il loro benessere.Essere in sintonia con il ritmo delle stagioni, della settimana e delle ricorrenze dell’anno ci aiuta a vivere in modo sano e riconoscerlo è stato molto importante per noi.

Il ritmo delle stagioni

_all’inizio di ogni mese a casa nostra costruiamo una bambolina. Ora stiamo costruendo la Signora Febbraio, una bambola che arriva perchè Lorenzopedro insieme alla mamma l’hanno pensata, disegnata, immaginata e cucita.

Abbiamo preso un rotolo di carta igienica, una noce arrotolata dentro ad un po’ di lana e rivestita con i tessuti di risulta portati dalla nostra adorata maestra Emilia, un’amica della scuola steinerina.

La Signora Febbraio è vestita con i tessuti e i colori dell’inverno, e rimane con noi per tutti i giorni del mese, comparendo sulla tavola all’ora di cena.

Il susseguirsi del tempo

_i bambini piccoli possono vivere il susseguirsi del tempo senza grandi spiegazioni, non hanno bisogno di imparare i nomi dei mesi a memoria, perchè attraverso la creazione di della signora Febbraio imparano a sentire l’avvicendarsi del tempo. ogni mese i personaggi che si alternano sulla tavola avranno colori e abiti diversi e per l’arrivo del prossimo natale avremo creato i personaggi di una storia meravigliosa da mettere in scena in un teatrino a casa dei nonni.

_c’è inoltre da dire che la creazione della bambolina avviene con una cadenza sempre uguale, una volta al mese: anche questo fa parte del ritmo.

le stesse persone si incontrano e parlano di come sarà il mese che è arrivato. _ognuno pensa da un cappello o ad un vestito e lo racconta agli altri. intanto i piccoli giocano e osservano i grandi che attraverso la manualità trasferiscono sulla materia la loro volontà creatrice, e danno vita a personaggi che prima potevano vivere solo nella fantasia. quale modo migliore per insegnare ad un bambino che il volere è potere?

Commenti (0)