Non so se lo avete percepito nei miei post un po’ criptici a volte. Ma ho l’ansia, perchè mio figlio in terza ancora legge male scrive male e fa male un po’ tutto. Male? Cosa vuol dire male? Male per chi? In base a quale standard?
Beh, il bene e il male esistono. Non sono mica soggettivi. Se ti dico che scrive come il cardiologo settantenne (citazione) e non azzecca neanche una doppia, possiamo mica dire che scrive bene giusto?
Quando scegli la scuola steineriana….
Il fatto è che quando mandi i tuoi figli in una scuola steineriana quelli investono un sacco di ore in incredibili attività che neanche ti immagini e imparano altro da ciò che ti aspetti, mentre sulle cose di base ovvie scontate tipo il leggere e lo scrivere rimangono un po’ indietro.
Rimangono indietro anche perchè (questo me lo diceva la maestra) non vengono corretti appositamente perchè il tipo di errore che reiterano (per esempio nel nostro caso le doppie) dice qualcosa di importante sul bambino e sui suoi lati deboli, che occorre rinforzare, curare e seguire con attenzione.
Ho riflettuto molto su quanto è faticoso scegliere un’educazione alternativa ed essere esposti al pubblico ludibrio.
Le priorità della scuola e della società
Abbiamo amici che ridono di noi (forse dovrei interrogarmi su che tipo di amicizia è mai questa…) e altri che osservano e tacciono, rincuorati dal fatto che i loro figli più piccoli scrivono e leggono già correntemente come se questa fosse l’unica cosa importante che devono fare dei bambini in età scolare.
Il valore di seguire il proprio istinto
Poi ho conosciuto una pedagoga non della scuola steineriana ma che apprezza il metodo, che mi ha fatto notare una serie incredibile di capacità che i nostri figli stanno acquisendo e ho pensato che dovrei smetterla di sforzarmi di pensare come tutti gli altri e cominciare a ragionare con il mio cervello.
Ho trovato conforto, sostegno e calore, sorriso e condivisione d’intenti in questo libro bellissimo e semplice che vi suggerisco: si intitola Acqua dolce, e in realtà è un libro per bambini non per adulti scritto da Andrea Bouchard maestro elementare. Io l’ho letto a 4occhi con mio figlio, abbiamo letto 3 pagine per uno, ad alta voce, la sera prima di andare a letto… e la lettura migliora sta migliorando migliorerà che follia affannarsi per questo…
Sentirsi diversi dagli altri è faticoso
Il piccolo libro con una carta, una grafica e un’illustrazione accurata, parla di una famiglia diversa in cui i genitori all’inizio annaspano nei dubbi e nella paura di non essere adeguati alla creatura che hanno avuto mentre in seguito trovano insieme la loro strada, fatta di ascolto, di mediazione, di osservazione. Non è un libro sulla diversità nel senso della disabilità o dell’handicap perchè non occorre essere diversamente abili per sentirsi diversi dagli altri.