Alcuni dei miei figli sono andati alla scuola steineriana, altri no. Alcuni dei miei figli sono lettori forti e scrivono canzoni, altri craccano videogame per giocarci gratis.
Nell’ordine abbiamo:
- un 9enne che fa giochi di logica in continuazione
- un 17enne in quarto Liceo Scientifico che in questi giorni di settembre benedice di essere stato promosso a giugno, mentre i compagni si arrovellano sugli esami di riparazione.
- un 15enne che inizia il Liceo Scientifico quest’anno.
Tutti orientati scientificamente insomma: per una mamma scrittrice e aspirante prof d’italiano come me rimane il timore che non si appassioneranno e non usaranno mai la lingua madre in modo appropriato e competente.
A cosa mi serve la grammatica?
Ognuno di loro ha avuto ed ha insegnanti d’italiano più o meno capaci sta di fatto che le regole non piacciono a nessuno. Le regole di grammatica poi fanno venire la varicella anche a chi è vaccinato!
Per i ragazzi che sono andati alla scuola steineriana le regole di grammatica sono un mondo sconosciuto, per gli altri un argomento da evitare.
Ed io mi arrovello: come si può far amare ai ragazzi la propria lingua madre?
La lingua serve per esprimere i pensieri
L’obiettivo della grammatica, secondo me, non è sapere la coordinazione per asindeto o polisindeto ma avere strumenti per pensare in modo coordinato e complesso e quindi poter formulare frasi che rappresentino tale complessità.
Il pensiero ha bisogno della parola, anzi della frase, per esprimersi in modo appropriato.
Se avrò una prima media…
Con i miei figli devo assicurarmi di fare solo la madre, ma quando avrò una prima media userò a piene mani un volume che ho scovato in libreria.
E’ il Tablet delle regole d’italiano, Erickson Editore, un volume rilegato a spirale, di facile consultazione, che raccoglie le principali regole di grammatica, parti del discorso e tipologie di analisi (grammaticale, logica e del periodo) ovvero tutto il programma d’italiano delle medie in formato compatto, strumentale e snello. Direi incoraggiante!
Mi sbarazzerò di volumi utili quanto sacchi di patate come il “In forma semplice e chiara” di Marcello Sensini, Mondadori ed, più di 700 pagine per un libro di grammatica per le medie che richiede una carriola per trasportarlo e una laurea in ergonomia per capire come è strutturato e come funziona. E che contiene una parte di contenuti digitali interattivi utili quanto una martellata in testa.
Certo un libro vero e proprio di grammatica ci vuole a scuola e il Tablet delle Regole d’Italiano potrebbe essere un sunto troppo sintetico. Ma credete davvero che un libro di 700 pagine invoglino dei ragazzi di 12 anni a cimentarsi con la propria lingua madre?
Ci credo che poi preferiscono andare su weschool, senza nulla togliere a questo ottimo progetto di condivisione dei saperi.
Cosa ci fai con un tablet di carta
Si, prenderei il Tablet delle regole d’italiano e mi sbizzarrirei ad inventare un sacco di giochi per mostrare ai ragazzi che saper parlare e scrivere bene è un’ambizione possibile per tutti.
Non perchè sono una giovane insegnante con il pallino per la tecnologia, ma solo perchè conosco i ragazzi e so che occorre prenderli la dove sono, nel loro ambiente naturale fatto di sfide, innovazione e voglia di imparare contenuti utilizzabili davvero. Non solo teoria.
Sui tempi e i modi dei verbi si possono fare staffette, giochi di salto con la corda e mille altre attività in gruppo, con finalità ludico-grammatico-motoria.
Sugli articoli determinativi, indeterminativi e partitivi si possono fare delle cacce al tesoro, per trovare quelli giusti (l’italiano è pieno di eccezioni), oppure sui nomi astratti e concreti delle gare di velocità a squadra, (una squadra dice “braccio” per indicare una parte del corpo percepibile con i sensi e l’altra squadra deve indicare qualcosa di non fisico sempre relativo al corpo >> “forza”)
Accendete i vostri smartphone!
Se venissero a chiedermi perchè questo libro si chiama tablet li stupirei dicendo loro: accendete i vostri smartphone. Inizia la gara di grammatica.
Kahoot.it e Menti.it sono app pensate per interagire online direttamente attraverso gli smartphone dei vostri alunni. Con il libro di carta ripassi, con la app ti metti alla prova
Registratevi su Kahoot.com e provate questa sfida d’italiano, o questa gara di grammatica da fare in classe usando la LIM oppure da dare come compito per gara.
Non ho cambiato idea
Per chi mi legge da anni, sappiate che non ho cambiato idea. Penso ancora che la tecnologia sia da tenere fuori dalla portata dei bambini piccoli (soprattutto quella che si spaccia per educativa)e da maneggiare con cura.
Non possiamo far finta di niente
Però non possiamo far finta di niente di fronte agli adolescenti che chiedono di imparare a modo loro.
Mostrare loro che conosciamo e sappiamo usare i mezzi che usano loro significa conquistarsi la loro fiducia, dargli modo di guardarci in faccia senza pregiudizi e aprirsi al nostro modo di insegnare.
Di cosa abbiamo bisogno se non della loro attenzione?