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Le persone che vorrei essere

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Le persone che vorrei essere


Scritto il 15 ottobre 2013

Alterno momenti di euforia a momenti di grande tristezza. Non sono bipolare, sono disoccupata.
Ma tentando di capirmi e di ascoltarmi, ho capito che non conta dove sono e cosa faccio in questo momento conta moltissimo con chi mi accompagno.

La felicità è una malattia infettiva, se stai con persone depresse diventi depresso, se stai con persone felici diventi fichissimo anche tu. O almeno ti senti tale (poi cosa importa se lo sei veramente…)

Allora oggi dico grazie a Sophie una mamma conosciuta per caso, mezza gitana insegnante di shiatzu, che ha la camera da letto in giardino montata dentro una tenda da circo e mi ha invitato a casa sua senza convenevoli. Semplicemente ha sentito che avevo bisogno di una compagnia…

Per rimanere in compagnia anche stando a casa faccio una lista delle persone che vorrei essere, e vi invito a fare lo stesso sui vostri blog, perchè ad ammirare gli altri non c’è niente di male, e anzi non può che fare bene.

1. L’ho vista su Etsy ed ho voluto essere lei dal primo momento. Fa a maglia cose sfiziosissime, vende su etsy, ha una frangetta fantastica, è bellissima…

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D’accordo ognuno ha i suoi gusti….

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2. Rimane sempre in pole position tra le mie beniamine Rosa Pomar (in questa foto aspettava la seconda figlia che ora ha l’età di Zeno credo). Di Lisbona, Rosa è una delle mamme do-it-yourself più famose del web. Le sue bambole sono ricercatissime e il suo taglio di capelli ho cercato di copiarglielo varie volte ma con poco successo…. Il fatto è che non sono bella come lei.

 rosapomar.jpg

3. Amanda non posso non citarla. Se non ci fosse lei forse ora non sarei qui.

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4. Poi vorrei essere Annie Leonard, l’autrice di questo video fantastico (su www.storyofstuff.org) che racconta come e perchè il mondo è sommerso di cose. E lo fa in modo semplice, diretto, entusiasmante… come vorrei fare io tutte le cose.

E voi chi vorreste essere?

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L’albero di alloro

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L’albero di alloro


Scritto il 10 dicembre 2012

albero di natale che rispetta la natura

Comprare l'albero di Natale oggi anno ci mette tanta tristezza, un po' come uccidere l'agnellino a Pasqua: possibile che bisogna segare via centinaia di migliaia di alberelli solo per tenerseli in casa un paio di settimane e poi buttarli al macero o farli seccare? Neanche l'opzione vuoto a perdere di Ikea ci aveva convinto.

Allora siamo andati in spedizione a Villa Panphili e abbiamo trovato un grande ramo di alloro che sembra quasi un albero. Già gentilmente tagliato e accatastato a cura dell'ufficio giardini del Comune di Roma.

l'albero di natale di vivere semplice

Lo abbiamo decorato con le solite decorazioni che conserviamo e che riutilizziamo tutti gli anni (e che portano con se tutti i ricordi degli anni precedenti, in particolare dell'albero che decorammo a Ginevra) aggiungendo ogni anno qualcosa di nuovo.

l'albero di natale di vivere semplice

Quest'anno Lorenzo Pedro ha voluto fare il presepe tutto da solo, con la natività fatta dei suoi personaggi di cera, quelli creati in prima classe, appunto a Ginevra. Quasi quasi scendeva la lacrimuccia.

presepe semplice

vivere semplice

Leggi anche:

Un vero albero di Natale fai-da-te

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Benvenuto agosto!


Scritto il 01 agosto 2012

emilio e il ghiacciolo homemade

C'è un ritmo nuovo in casa. I fratelli sono partiti per le vacanze e con Emilio figlio unico si fa tutto con tempi lunghi, cura e sorrisi. Vacanza per me è questo: trovare un tempo diverso dove gentilmente alternare le cose che ho voglia di fare con il nulla, senza la pretesa di voler far stare tutto al suo posto. Si chiama godersi la vita. Almeno ad agosto!! 

Continuo a ripensare al video di Jill Bolter Taylor una neuroscienziata che ha vissuto in prima persona l'esperienza dell'ictus. Se non sapete perchè essere felici in questo agosto caldo e silenzioso guardate questo video!

Mi chiedo se riuscissi a dare più retta la mio emisfero destro. Sarei certamente più centrata su me stessa, sarei quella me stessa che voglio essere e che sempre più spesso sento di voler rapprensentare in questo angolo di quiete che è per me vivere semplice.

L'emisfero destro del nostro cervello, come avreste occasione di imparare ascoltando questo fantastico video è quello che vive nel presente, si nutre di esperienze sensoriali, se ne frega di imparare dai suoi errori perchè non giudica nulla e non esprime valore, non collega, non è seriale e ci mette in pace con il mondo. Il nostro emisfero destro è quello che ci fa sentire in sintonia con gli altri, che ci fa provare compassione, che ci permette di usare le emozioni e non sempre e solo il calcolo e l'opportunità. 

L'emisfero sinistro invece, che ho preso un po' in antipatia ultimamente, è un vero e proprio processore di informazioni, pensa linearmente e serialmente, è metodico, si occupa solo del futuro e del passato e per fare questo prende i più minuti dettagli del presente e li mette nei giusti cassetti, diciamo che mette in ordine continuamente: cataloga, organizza e associa. 

Io adesso vado a cercare su internet come si fa per  usare meglio l'emisfero destro e metter via per un po' il sinistro. Poi vi dico…

Sullo stesso argomento leggi anche:

Above all, be kind

Da dove viene la capacità di commuoverci

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Carnevale08: robin hood e il gatto


Scritto il 03 febbraio 2008

vestiti di carnevali cuciti da mamma

Dopo le vicissitudini dell’anno scorso (leggi carnevale 2007) eccoci giunti alle celebrazioni del Carnevale che coincide con due eventi particolari:
1) abbiamo una casa in campagna (in sabina nei rietino vicino all’abazia benedettina di Farfa) e quindi quest’anno abbiamo approfittato dei festeggiamenti nella campagna laziale
2) il carnevale quest’anno capita durante la festa della candelora, che abbiamo festeggiato con grande gioia essendo ormai entrati a pieno titolo in quel ristretto gruppo di persone (la maggior parte anziani) che ancora celebrano i riti e le stagioni dell’anno.

 

bambini vestiti da carnevale

Come avevamo anticipato quest’anno gli eroi sono due: un Robin Hood, re dei ladri, con abito auto-costruito in prezioso cotone indiano verdino e panno lenci bianco, con cinturone di papà, arco e frecce in legno e porta-frecce in cartone (non visibili nelle foto) fatte da papà.

L’idea mi è venuta guardando questa immagine bellissima che ho trovato nell’archivio fotografico di Soule Mamma.Costumes for Nursery Tale Characters
E’ la copertina di un libro americano degli anni 70 sui costumi di Carnevale e sui costumi di scena e si intitola “Costumes for Nursery Tale Characters” (puoi trovarlo qui su amazon. Ecco altre bellissime foto di Amanda sui vestiti di carnevale cuciti da lei e da suo figlio Kalvin che a 8 anni usa la macchina da cucire come se fosse un sarto professionista: super rack!super rack productionthe pirate fairhalloweenpasseggiata nel bosco (gia perchè loro abitano nel bosco….)

Per Zeno invece il vestito da gatto, reciclato dall’anno scorso perchè quando l’avevo fatto e glielo avevo proposto era ancora troppo piccolo ed era scoppiato a piangere dicendo: “io non sono un gaaaattttttooooooooo“… quest’anno l’ha adorato. un musetto e due baffetti dipinti sul viso ed ecco fatto.
Le nostre amichette, Irene e Chiara, principessa e ape, come due femmine che si rispettino, hanno completato il quadretto. (abbiamo motivi di sospettare che i due grandi, amici da sempre, si siano fidanzati proprio in questi giorni). Peccato che faceva molto freddo e sopra il preziosissimo vestito da principessa c’e’ finito un pile, meno male che era rosa….

Sia domenica scorsa che la domenica prima abbiamo partecipato al carnevale di Passo Corese e a quello di Poggio Mirteto.
I bambini sono stati felicissimi di cospargersi di schiuma da barba da testa a piedi.
Si, perchè pare che quest’anno invece della già tristissima bomboletta spry spara-plastica colorata a forma di stelle filanti (e l’effetto serra?) sia molto di moda la schiuma da barba che sporca, puzza e bagna i vestiti!! Complimenti: ogni anno meglio.

Ovviamente abbiamo taciuto e ingoiato, anzi abbiamo sorriso e fatto finta di apprezzare quel girone infernale fatto di:
1) trattori-trasporta-carri-di-carnevale con le casse a tutto volume che suonavano la macarena quando eravamo fortunati.
Neanche ai rave dei tempi migliori la musica era tanto alta
2) ragazzini che disegnavano cazzetti con la schiuma da barba su tutte le macchine
3) altri ragazzini che sparavano la solita schiuma da barba sui costumi delle persone mascherate sui carri, rovinando tutta la sfilata e facendo incazzare chi aveva lavorato tanto per prepararsi
…Ma i bambini erano tanto contenti….;)

lorenzopedro e irene giocano con la fune

Per fortuna il resto del tempo lo abbiamo passato nella casa nuova (che ha un portico meraviglioso stile eolie) e i bambini hanno fatto cose decisamente più sensate…

lorenzopedro e irene

 

 

------------clicca sulle fote per vederle piu grandi e per vederne altre----------

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Carnevale 2007: l’uomo ragno


Scritto il 29 gennaio 2008

A carnevale Lorenzopedro (4 anni e mezzo) mi ha detto: “Mamma, mi compri il vestito?” e aveva chiarissimo in mente che cosacarnevale voleva: Spider-man.

Certo avrei preferito un re, un pompiere o un principe azzurro. Non capivo perchè fosse tanto affascinato da un personaggio che non aveva mai visto, mi aspettavo che avrebbe chiesto il costume del drago (abbiamo letto e riletto la fiaba “il drago e le piume d’oro”) oppure uno gnomo, insomma i personaggi che popolano normalmente la nostra casa. (>>questa è una cosa che avrei capito molti anni dopo, ma si tratta di un’altra storia)

Invece no, Lorenzopedro si ciba di immaginario che proviene dalla scuola (quando questo articolo è stato scritto stava ancora frequentando la scuola pubblica) e quindi alla fine ha avuto la sua bella soddisfazione: un vestito di Spiderman. L’unica negoziazione che gli ho proposto è stata: “va bene pero’ il vestito te lo cuce mamma”. daccordo?” Affare fatto.

La questione può apparire per molti solo un dettaglio: infondo che differenza c’e’ tra un vestito comprato e uno cucito a mano?
E’ solo una questione economica? Certo che no anche se ovviamente è una variabile da considerare.
Il fatto è che se guardate bene i vestiti di carnevale nei negozi per bambini vi accorgete che incarnano esattamente lo spirito del nostro tempo: sono privi di senso estetico, scimmiottano l’immaginario visivo becero dei personaggi per bambini (da winnie the pooh ai power rangers) sono fatti con materiali di scarsissima qualità e si prestano quindi per un uso mordi-e-fuggi e soprattutto sono fatti in serie: tutti maledettamente uguali.
Non c’e’ invenzione, cura, creatività, non c’e’ anima.

Qualcuno di voi si ricorda dei vestiti di carnevale che le nostre mamme confezionavano per noi? Io ho un ricordo splendido di un vestito da spagnola, e uno da cappuccetto rosso e ancora uno da principessa, che mia madre aveva fatto con cura, scegliendo tessuti meravigliosi, lavorando per pomeriggi interi con la macchina da cucire mentre io giocavo al suo fianco, e acquistando solo piccoli dettagli, come una collana o una parrucca.
Mi sentivo una regina. Ero la regina della mia mamma.
Credo che Lorenzopedro abbia sperimentato un po’ di questo gusto per l’eccezionale a giudicare dalla gioia con cui ha indossato il suo costume.
E per me è stato simbolicamente molto importante cucire un vestito che rappresentasse il SUO immaginario ma che contenesse anche il MIO. E’ stata una bella negoziazione.

Ecco le foto di un sabato mattina al parchetto di San Lorenzo con il suo vestito fiammante.
E il fratello Zeno (2 anni e mezzo) ? Non ha chiesto non ha voluto e non ha apprezzato che avessi fatto il mantello anche a lui, infatti se l’è tolto subito. Troppo ingombrante.

Presto su queste pagine il carnevale 2008. In preparazione i costumi di Robin Hood e del gatto. Quest’anno che sull’immaginario ci troviamo più daccordo. Sarà perche va alla scuola Waldorf? Forse, o forse semplicemente perchè ha visto il cartone del principe dei ladri.

(prima pubblicazione dell'articolo: 12 febbraio 2007)

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