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lezione collaborativa sulla sostenibilità, pensata per una classe di terza media di una scuola privata bilingue,

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La cultura della sostenibilità in classe


Scritto il 26 settembre 2024

 

Da quando insegno ho cercato di portare la cultura della sostenibilità, il rispetto dell’ambiente, l’attenzione allo spreco e all’uso di plastica monouso tra i banchi di scuola.

Con enorme fatica e anche qualche malumore.

Poi quest’estate sono stata in Repubblica Ceca con un progetto europeo Erasmus+ per insegnati, giovani e attivisti del clima. Il tema era la sostenibilità. Ho incontrato molti colleghi e giovani adulti appassionati al tema, motivati e con un livello di attenzione e di competenza elevatissimo. E allora mi sono messa al lavoro!

Sapete anche che il tema mi è caro, da sempre.

Diciamocelo, la sostenibilità non è sexy, anzi è una vera scocciatura per molte persone, anche quelle che dovrebbero essere degni modelli da imitare per bambini e ragazzi, ma questa è la società in cui viviamo.

Ecco perchè chi è interessato a sensibilizzare gli altri su queste tematiche deve darsi un gran da fare.

Uno dei progetti per la scuola l’ho realizzato con i colleghi di altre 4 scuole europee e lo voglio condividere con gli insegnanti che mi leggono qui.

E’ una lezione collaborativa sulla sostenibilità, pensata per una classe di terza media di una scuola privata bilingue, come quella in cui lavoro io.

lezione collaborativa sulla sostenibilità, pensata per una classe di terza media di una scuola privata bilingue, come quella in cui lavoro io.

Qui potete scaricare la lezione simulata (17 pagine, circa 90 mega quindi ci mette una ventina di secondi a scaricarsi) e usarlo per un workshop in classe dopo una breve lezione frontale di non oltre 20 minuti in cui introducete l’argomento, parlando del come e perchè pensare sostenibile è importante: invece di fare mille parole (la povera Agenda 2030 di cui si parla tanto nei libri di geografia sembra carta morta)

lezione collaborativa sulla sostenibilità, pensata per una classe di terza media di una scuola privata bilingue, come quella in cui lavoro io.

Bisogna passare ai fatti, alle azioni concrete, andando a prendere i vostri ragazzi là dove sono, ovvero personalizzando le lezioni affinchè siano vicine ai loro interessi e a quelli delle loro famiglie che sono, a questa età, ancora il loro principale punto di riferimento.

Usatelo è gratis!

E se volete personalizzarlo scrivetemi a viveresempliceilblog@gmail.com così mi mando l’invito su Canva per metterci su le mani

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Ad attraversare sulle strisce si impara da piccoli

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L’uscita di bambini e ragazzi e il patto scuola famiglia


Scritto il 31 ottobre 2017

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Il tema dell’autonomia e della sicurezza dei figli preadolescenti è diventato affare di stato: la Corte di Cassazione sostiene che il dovere di sorveglianza degli alunni minorenni sia assoluto.

Cosa vuol dire? Che è superiore alla volontà dei genitori, quindi le deleghe che sollevano la responsabilità della scuola quando i ragazzi escono da scuola non sono valide.

Parliamo di ragazzi delle medie, non di bambini piccoli.

La libertà del 13enne è giusta o sbagliata?

Lasciare tornare da scuola i figli da soli è giusto o sbagliato? 

Se ne è parlato a lungo, al punto che la Ministra Fedeli si è espressa in una direzione (mandate i nonni a prenderli) e poi ha aggiustato il tiro intuendo che la frase non fosse cosi felice (si dia alle famiglie la possibilità di firmare liberatorie che sollevino da ogni responsabilità…)

Il Post come il solito ha fatto un articolo chiarissimo sull’argomento dal titolo Perché Renzi e Fedeli parlano dell’uscita dei ragazzi da scuola

bambini neozelandesi vanno a scuola
bambini neozelandesi vanno a scuola

Vari tipi di genitori

Secondo me i genitori dei ragazzi che vanno alle medie (tra gli 11 e i 14 anni circa) sono di 4 tipi:

  • gli apprensivi che pensano che i figli siano ancora piccoli per attraversare la strada da soli
  • gli ansiosi che non riescono ad associare il concetto di rischio con quello di figlio
  • i realisti che vogliono abituare i figli a conquistare progressivamente una certa libertà di movimento
  • i lassisti che qualsiasi cosa succeda sono in riunione o fuori città per lavoro.
bambini indigeni delle Filippine vanno a scuola

bambini indigeni delle Filippine vanno a scuola

Se scuola e famiglia  collaborano

Voglio ricordare ai genitori che nel mandare i figli alla scuola pubblica firmiamo il patto scuola-famiglia che è un solenne accordo di reciproca fiducia e collaborazione a tutela dei figli.
Si tratta di un vero e proprio contratto con diritti e doveri ma soprattutto fatto con l’obiettivo di risvegliare le coscienze sul tema delle responsabilità.

Lo avete mai letto? Eccolo qui il  patto di corresponsabilità scuola-famiglia, è un PDF da scaricare leggetelo, vi garantisco che non è tempo perso.

E’ un insieme di regole e norme di comportamento dei docenti, degli alunni e delle famiglie che ha come obiettivo stabilire una sana relazione di collaborazione tra le parti.

Nella scuola elementare del mio figlio piccolo il maestro si è preso la briga di leggere ad alta voce il patto scuola-famiglia nella prima riunione di classe suscitando i commenti annoiati dei genitori.

Come dire: non siamo a perder tempo, possiamo anche leggercelo da soli a casa…. 

Io l’ho trovato un gesto coraggioso, come dire: sappiamo che non lo leggereste mai di vostra iniziativa ma per noi è importante che facciate la vostra parte…

bambini canadesi vanno a scuola
bambini canadesi vanno a scuola

Ognuno faccia la sua parte

Serve la collaborazione tra scuola, famiglia e Comuni.

I bambini fin dalle elementari dovrebbero essere educati al senso civico, non basta fare educazione stradale a scuola se i genitori

  • parcheggiano in terza fila
  • non vanno a piedi neanche quando ci sono solo pochi minuti di cammino
  • non lattraversano sulle strisce e non li abituano i bambini ad usare i marciapiedi.

Il pirata della strada non è solo non rispetta i segnali e parcheggia male, il pirata è anche il genitore che attraversa dove non si può trascinandosi il figlio con tutta la cartella al seguito perchè è tardi!

Se i genitori facessero la loro parte e i Comuni avessero più cura nel segnalare percorsi pedonali obbligati, strisce pedonali visibili, zona a pedaggio ridotto (ne parlo qui).

Se cosi fosse forse non si arriverebbe a concepire una pazzia come questa: perchè andare a prendere i figli a scuola alle medie non può avere un’altro nome se non pazzia.

bambini cinesi vanno a scuola
bambini cinesi che vanno a scuola

Cosa si può fare concretamente

Da quando finalmente il mio terzo figlio va a scuola a piedi (gli altri due facevano 30 minuti di macchina ogni mattina) ho preso la buona abitudine di fare sempre lo stesso percorso, passando sulle strisce pedonali anche a costo di allungare di 5 metri qui, 10 metri là.

Lo faccio perchè presto andrà a scuola da solo, sicuramente in quinta elementare gli daremo il permesso di farlo.

attenzione, se guardi il telefono non guardi la stradaAbituarsi a non scegliere sempre la strada più corta, attraversando dove non è permesso mi pare sia molto educativo oltre che più sicuro.

Impari a non avere fretta, a goderti la strada, guardare le persone in faccia, avere rispetto degli altri, comprese le bici, le carrozzine, i disabili, le ambulanze, le macchine, impari alla fine a stare al tuo posto.

Inoltre se non hai sempre il telefono in mano quando attraversi la strada è meglio, è l’esempio che conta ed è possibile che tuo figlio cresca pensando che telefonare, mandare messaggi ed attraversare la strada siano attività che va bene fare, perchè non è pericoloso! Sicuro che vuoi che impari questo?

Se attraversi sempre dove non devi la tua passeggiata si trasforma in un percorso ad ostacoli, più rischioso e meno piacevole.

E tutto per cosa? Risparmiare 10 minuti? Non ne vale la pena.  Attraversa sulle strisce! Aspetta che il semaforo sia verde! Cammina sul marciapiede! Immagina se lo facessero tutti….

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