Non sono certo il tipo di persona che va alla ricerca dell’alta moda, ma questa volta ci sono finita, come la padella nella brace. E non parlo di moda per donna, scarpe-borse-accessori… peeegggio: alta moda per bambini. Può esserci peggior paradosso?
Il Salone internazionale dedicato al mondo dell’infanzia
Per colpa della mia incontenibile curiosità sono capitata al Playtime, salone internazionale dedicato al mondo dell’infanzia….
Mi aspettavo un luogo di alta creatività, dove sartine–illustratrici di tutto il mondo si incontravano per esporre le loro piccole produzioni artigianali… invece si trattava di un vero e proprio salone di moda, dove ricche signore milanesi (e omologhe parigine, londinesi e giapponesi) griffate da testa a piedi si muovevano in piccoli branchi facendo tintinnare i loro gioielli e comprando 300 pezzi li, 500 pezzi la e portandosi nei loro negozi il top dell’haute couture per bambini da 0 a 12 anni. Very chic!!
Quando ero giovane andavo a Parigi per visitare il Louvre o scrivere poesie all’ombra della Tour Eiffel e ora ritrovandomi al Playtime ho pensato: devo essermi davvero rimbambita ad essere in un posto come questo.
Ma mentre c’ero ho pensato di fare un’analisi sociologica-di mercato dei prodotti in vendita per capire qualcosa in più di come funziona questo matto mondo.
Analisi sociologica semiseria
Prima di tutto ho riscontrato che va di moda una nuance di colori assolutamente inaspettata per l’infanzia, marroncino spento stile tristezza, come testimoniato dal più autorevole magazine di moda-e-style bimbi ovvero il parigino Milk magazine.
A parte i mitici belgi (maan e simple kids), che si fanno notare in tutto e anche nella moda per bambini, quasi tutti hanno portato alla fiera una palette davvero spenta, cupa, betoniera, cemento. Ma come è possibile?
i belgi maan ridimensiono il cemento associando verdi acidi e dei bei magenta
Cosa rappresenta questa gamma di colori? Andando a scavare scopro che hanno tutti qualcosa in comune: la gamma di tonalità e lucentezza è la stessa ed è molto bassa (il fedele photoshop mi viene incontro facendomi notare che nella palette di analisi del colore H=hue ovvero tonalità è sempre 96° S=saturation è variabile e B=brightness è sempre 70%) per maggiori info su questa analisi leggi cosa signigica HSB
Cosa significa? Un’idea me la sono fatta, sarà un po’ strampalata (come al solito) ma è la mia. E voi cosa ne pensate?
I bambini del 2000 sono iperattivi, logorroici e incontenibili. Non li sopportiamo più e li vorremmo diversi (parlo del sentire comune e sto volontariamente generalizzando). Li vorremmo più calmi, pacati e riflessivi, li vorremmo più adulti, ragionevoli e sedentari (se stanno seduti poi non si sporcano, non bucano i pantaloni da 80 euro sulle ginocchia e non sudano, che poi gli viene l’influenza).
Secondo me il punto di tonalità e lucentezza della moda per bambini riflette questo desiderio inconscio della popolazione adulta che non avrà mai il coraggio di ammetterlo ma a cui pesa il fatto che i bambini veicolino un immaginario che sfugge loro completamente.
In fondo in fondo ci chiediamo perchè i bambini sono selvaggi, leccano volentieri le suole delle scarpe e non amano stare seduti mentre i genitori prendono l’aperitivo.
Perchè i bambini sono generosi, regalano ai loro amichetti i costosissimi giocattoli che gli compriamo e sembrano non conoscere assolutamente il concetto di proprietà privata
Perchè i bambini sono vivaci, spaccano tutti, bucano i fogli quando disegnano, urlano e amano il rumore…
Tutte cose che l’adulto non arriva a comprendere perchè vive in un mondo fatto di raziocinio e moderatezza, dove non c’e’ spazio per lo scarabocchio, la vitalità di una corsa a lingua penzoloni, la durezza di una frase sincera detta in faccia, l’innocenza, la capacità di agire senza sovrastrutture. L’adulto non si da pace perchè non riesce a tenere i bambini sotto controllo, non bastano le urla, non bastano gli sculaccioni.
Allora, se facciamo parte di una certa classe sociale li vestiamo di marrone, grigio e nero credendo che sia “bello”, che “stia bene” ma inconsciamente sperando che l’opacità dei colori tolga un po’ di lucentezza ai nostri figli, li renda più adulti, noiosi, posati e lenti, come siamo noi. Io penso che la flemma e la mollezza del nero potrà fare anche molto chic per un certo mondo adulto ma sui bambini è davvero poco terapeutico.
Anche perchè l’effetto paradosso nei bambini piccoli è molto spiccato: come somministrare un psicofarmaco a base di anfetamina calma i bambini invece che eccitarli anche somministrare colori tenui ha l’effetto di renderli ancor più agitati (solo nei primi anni di vita). Ma questa è tutta un’altra questione.
E comunque care tutte voi che mentre leggete mi odiate perchè dico cose che forse muovono corde che non sapevate di avere, vi dico che il motivo per cui mi sono appassionata a questo argomento è che questi colori mi piacciono.
AH!!!! Sarà per caso che anche io sono estenuata da questi bambini cosi pieni di vita? E’ faticoso stare con i bambini vivaci. Non posso di certo negarlo. L’importante per me è capire il perchè delle cose, visto che come adulta ho bisogno solo di mettere in un cassetto della mia razionalità qualsiasi sentimento in modo da poterlo controllare.
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