A carnevale Lorenzopedro (4 anni e mezzo) mi ha detto: “Mamma, mi compri il vestito?” e aveva chiarissimo in mente che cosa voleva: Spider-man.
Certo avrei preferito un re, un pompiere o un principe azzurro. Non capivo perchè fosse tanto affascinato da un personaggio che non aveva mai visto, mi aspettavo che avrebbe chiesto il costume del drago (abbiamo letto e riletto la fiaba “il drago e le piume d’oro”) oppure uno gnomo, insomma i personaggi che popolano normalmente la nostra casa. (>>questa è una cosa che avrei capito molti anni dopo, ma si tratta di un’altra storia)
Invece no, Lorenzopedro si ciba di immaginario che proviene dalla scuola (quando questo articolo è stato scritto stava ancora frequentando la scuola pubblica) e quindi alla fine ha avuto la sua bella soddisfazione: un vestito di Spiderman. L’unica negoziazione che gli ho proposto è stata: “va bene pero’ il vestito te lo cuce mamma”. daccordo?” Affare fatto.
La questione può apparire per molti solo un dettaglio: infondo che differenza c’e’ tra un vestito comprato e uno cucito a mano?
E’ solo una questione economica? Certo che no anche se ovviamente è una variabile da considerare.
Il fatto è che se guardate bene i vestiti di carnevale nei negozi per bambini vi accorgete che incarnano esattamente lo spirito del nostro tempo: sono privi di senso estetico, scimmiottano l’immaginario visivo becero dei personaggi per bambini (da winnie the pooh ai power rangers) sono fatti con materiali di scarsissima qualità e si prestano quindi per un uso mordi-e-fuggi e soprattutto sono fatti in serie: tutti maledettamente uguali.
Non c’e’ invenzione, cura, creatività, non c’e’ anima.
Qualcuno di voi si ricorda dei vestiti di carnevale che le nostre mamme confezionavano per noi? Io ho un ricordo splendido di un vestito da spagnola, e uno da cappuccetto rosso e ancora uno da principessa, che mia madre aveva fatto con cura, scegliendo tessuti meravigliosi, lavorando per pomeriggi interi con la macchina da cucire mentre io giocavo al suo fianco, e acquistando solo piccoli dettagli, come una collana o una parrucca.
Mi sentivo una regina. Ero la regina della mia mamma.
Credo che Lorenzopedro abbia sperimentato un po’ di questo gusto per l’eccezionale a giudicare dalla gioia con cui ha indossato il suo costume.
E per me è stato simbolicamente molto importante cucire un vestito che rappresentasse il SUO immaginario ma che contenesse anche il MIO. E’ stata una bella negoziazione.
Ecco le foto di un sabato mattina al parchetto di San Lorenzo con il suo vestito fiammante.
E il fratello Zeno (2 anni e mezzo) ? Non ha chiesto non ha voluto e non ha apprezzato che avessi fatto il mantello anche a lui, infatti se l’è tolto subito. Troppo ingombrante.
Presto su queste pagine il carnevale 2008. In preparazione i costumi di Robin Hood e del gatto. Quest’anno che sull’immaginario ci troviamo più daccordo. Sarà perche va alla scuola Waldorf? Forse, o forse semplicemente perchè ha visto il cartone del principe dei ladri.
(prima pubblicazione dell'articolo: 12 febbraio 2007)
Mi piace molto questo tuo sito, e da un paio di settimane a questa parte vengo spesso in visita.
Apprezzo molto il tono pacato e senza integralismi di questo post sulla non facile mediazione tra ciò che pensiamo noi e ciò che i nostri figli assorbono dal mondo esterno.
Tornerò ancora…ciao da melanele
Complimenti Sabrina! Mio figlio a 3 anni ha visto spiderman (il film!!!) a casa dei cuginetti, e dopo un anno e mezzo non siamo ancora riusciti a toglierglielo dalla testa. Anche io alla fine ho “ceduto”. Vabbé cercare di orientarli verso una certa direzione, ma negargli una cosa che desiderava cosi’ tanto non mi sembrava ragionevole. Pero’ io non mi sono cimentata nella confezione del costume. Non ho saputo vedere la cosa nell’ottica che ora, presentata da te, mi sembra molto sensata. Io mi sono detta che già stavo cedendo… non mi andava di perderci pure del tempo! In realtà ne ho perso lo stesso perché ho girato fino a trovarne uno 100% cotone. Il problema è che per noi è carnevale 12 mesi all’anno. Leonardo lo indossa quasi ogni giorno. L’estate scorsa lo abbiamo “spedito” a babbo natale, con la promessa che lo avrebbe riportato appunto per Natale. Ero sicura che in sei mesi se ne sarebbe dimenticato, invece quest’anno sotto l’albero era la sola cosa che gli interessava. Ho dovuto mantenere la promessa e ora ci risiamo. Infatti nelle ultime foto sul mio blog puoi vedere che è vestito da spiderman. Scusa se sono stata logorroica ma è un tema che mi sta molto a cuore e che non so bene come affrontare. Ma che cos’ha questo spiderman di più degli altri?
scs ma secondo me dovrsti vivere la tua vita nn a scrivere cavolate,ma vivila e basta,esci con le amiche e parlali senza aver bisogno di scriverlo !!!!!!!!!!!!
ciao Anonimo
Ciao,
nel ricercare qualche idea su come confezionare un vestito da spider man (sono tra le mamme che non capisce come sia possibile che il proprio figlio voglia proprio il vestito da spider-man .. ) mi sono imbattuta nel tuo bel blog. E vorrei chiederti una cosa: la ragnatela l’hai ricamata tu sulla stoffa rossa? Perchè ho cercato in giro ‘stoffa rossa con rangatela’ ma non ho trovato niente …
Help!
Ti ringrazio
Vanna
su tutto quello che dici concordo…i vestiti sono piuttosto standardizzati e molto costosi in relazione alla qualità del prodotto…credo però che le madri di oggi tra casa e lavoro(fortunata chi ce l’ha!) non si formallizzino troppo sul lato estetico….certo il ricordo di vivere il “crearsi”del vestito deve essere stato unico, anche se temo siano e saranno in poche a vantare madri che trascorrevano INTERI pomeriggi a cucire ……