Sempre a proposito della tv

Stamattina ho ricevuto la newsletter dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma. Vi chiederete perchè ricevo questo bollettino informativo… veramente non lo so, credo di essermi iscritta tempo fa… quando stavo cercando di prenotare una visita all’ospedale, nella pia speranza che si potesse fare via internet. Molti di voi sanno che io faccio qualsiasi cosa via internet, anche la crema pasticcera.

Comunque, il bollettino di oggi parlava di un argomento che mi sta particolarmente a cuore: la teledipendenza dei bambini.
Finalmente qualche medico se ne è accorto – ho pensato.

E infatti devo dire che questo articolo è interessante proprio perchè è scritto da un medico del Dipartimento di Neuropsichiatria Infantile, che immagino abbia una certa credibilità.

Per leggere l’articolo clicca qui (la password dell’archivio è showarchive).

Leggetelo, evidenzia le insidie più sottovalutate del mezzo: la televisione rende il bambino un soggetto passivo, interferisce nei processi emotivi e di crescita, favorisce la confusione tra realtà e realtà televisiva, plasma l’istintualità, riduce la capacità di giudizio, disincentiva l’abitudine alla socialità ecc… ecc..

Scusate ma lo ripeterò fino alla noia: non se ne parla perchè fa MALEDETTAMENTE comodo. Per approfondire leggi qui (perchè spegnere la tv)

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Originariamente scritto il 19 maggio 2008

4 Commenti per questo post

  1. claudia ha scritto:

    Che bello non essere soli!

    Quando andiamo dai nonni (da entrambe le parti) questi si premurano sempre di fornire ai nostri figli quella meravigliosa opportunità che noi genitori-tiranni precludiamo: la TV!

    Visto che non li vedono spesso, sopportiamo. Ma ci chiediamo. Proprio perché non li vedono spesso, non sarebbe più carino passare un po’ di tempo con loro?

  2. letizia ha scritto:

    E’ vero quello che si legge nell’articolo, sarei un po’ meno entusiasta delle soluzioni. Vedere non più di DUE ORE di tv al giorno non risolve il problema. La tv (e perfino i filmini) fanno male ai bambini e, in misura diversa, anche agli adulti. E’ il gesto in sé che non è sano. Quello che l’articolo non dice è che lo strumento televisivo, proprio a causa del modo in cui è concepito genera passività, assuefazione, nervosismo, tendenza alla bulimia e/o anoressia. Inoltre, quali sarebbero i programmi adatti ai bambini? I cartoni Disney, forse? Vi siete mai accorti di quanti messaggi subdoli e ammiccanti contengano, di quanti riferimenti impliciti al modo degli adulti vi siano contenuti? E, anche se loro non capiscono, assorbono, imitano, interiorizzano senza accorgersene. Per non parlare delle tonnellate di pubblicità che si cuccano nelle DUE ORE (e dico DUE ORE) di tv. Ma qui tocchiamo il tasto dolente. Perchè in realtà, pochi, medici compresi, dicono che la tv è il pilastro della società dei consumi, soprattutto di quelli inutili. Limitiamo i danni, per quanto possibile, imponendoci con i nostri figli finché sono piccoli e proponendo alternative più creative. Compresa, perché no, anche un po’ di sana noia.

  3. MamaShift ha scritto:

    Io ho guardato un sacco — ma un sacco — di televisione da piccola. Anche i film orrore gia a 6 o 7 anni. E mi ha fatto male. Anche se giocavo molto fuori (anche piu delle mie) e facevo un sacco di sport e letto piu libri dei miei compagni, mi ha fatto male lo stesso perche ho fatigato ad uscirne — ad uscire da questa cultura dove tutto ruota intorno ai programmi televisivi.
    Ma, allo stesso tempo, ne sono uscita — in uno certo senso non ne ero mai dentro completamente. Scrivevo sin da bambina e avevo sempre i migliori voti in inglese/creative writing. Dunque, avevo delle idee mie, proprie, anche con tutta questa tele.
    Le mie vedono che non guardiamo mai. Piu che tenerli lontani dalla tele, i bambini, penso sia questo il miglior modo: modellare i comportamenti che teniamo piu al cuore!

  4. Fabio Guenza ha scritto:

    Ciao,
    ho provato a cliccare il link dell’articolo del medico del Dipartimento di Neuropsichiatria Infantile ma mi porta sulla homepage, e anche cercando “teledipendenza” non ho trovato nulla.
    Mi potresti aiutare per favore?
    Più in generale, la mia amica Sandra di Ferrara mi ha indirizzato sul tuo sito perché ho un problema gravissimo: nella classe di mio figlio, prima elementare, le maestre hanno chiesto ai genitori (e ottenuto) di far vedere i cartoni animati ai bambini durante la ricreazione post mensa (un’ora e venti!!!). Il problema è che sono il solo genitore contrario e ho bisogno di elementi scientifici, possibilmente in italiano e non tacciabili di approccio “new age” per supportare la mia lotta per ristabilire il senso delle cose: la ricreazione serve per socializzare, svagarsi e muoversi liberamente.
    Attendo notizie.
    Grazie in anticipo.
    Fabio
    Fabio

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