Non credevo sarebbe mai successo, invece senza sforzo, senza incoraggiamento, un giorno mio figlio piccolo Zeno (3 quasi 4) è venuto da mama e ha detto: “Mama anche io voglio fare il cucito”. Incredibile. E si che stavo giusto leggendo “The Embroidery Section” del libro di Amanda, in cui spiega come introdurre i piccoli al ricamo…. che coincidenza vero?
🙂
Per fortuna avevo in casa un po’ di cencio della nonna (che non è proprio perfetto come tessuto per un ricamatore in erba ma va bene lo stesso) e un ago senza punta. Ed ecco il mio cucciolo al lavoro, in silenzio e con grande attenzione. Ogni volta che finiva il filo mi chiamava per chiedermi se gliene mettevo altro, e correva a scegliere un nuovo colore … non potevo crederci che dopo mezz’ora non si fosse ancora stufato…
Ho cercato di non enfatizzare troppo il fatto che fossi sconvolta dalla cura e dalla pazienza messa in quel lavoro.
E poi cosi, senza preavviso…
C’è peroò da dire un antefatto importante per capire la vera ragione di questa performance: la richiesta di fare un lavoro cosi diverso da quelli che fanno di solito è venuta proprio il giorno in cui (un giorno storico da mettere sul calendario) suo fratello (lorenzopedro quasi 6) è partito per un fine settimana in campagna con gli amici. Da solo.
E cosi Zeno ed io ci siamo ritrovati soli (anche papa era partito) e abbiamo sperimentato per una volta il piacere, la gioia, la pace della solitudine. Mamma e bimbo.
La furia Lorenzopedro era finalmente lontana e potevamo dedicarci ognuno alle proprie attività creative, senza urla corse e salti sul divano…
Zeno mi ha dimostrato di avere un temperamento completamente diverso dal fratello, di avere una sua specificità e delle caratteristiche che lo rendono unico. E tutto ciò lo ha comunicato in modo cosi eloquente che la mia gratitudine è stata enorme….
Al suo ritorno Lorenzopedro ha subito espresso la volontà di cimentarsi anche lui nel ricamo (… dentro di me ho sghignazzato pensando… vedi, se lo fa il fratello…. allora lo vuole fare anche lui…) e mi sono subito preoccupata di procurargli tutto il necessario per non perdere il momento d’ispirazione….
Credo che le immagini parlino da sole. E’ stato un trionfo.
Lorenzopedro non ha più smesso di ricamare, da giorni ormai passa intere mezze ore a lavorare in silenzio, seduto in poltrona, chiamandomi solo per chiedermi di cambiargli il filo… inoltre nel silenzio e nella meditazione del lavoro manuale sono venute fuori frasi come: “sai mamma che a scuola facciamo tessitura?, sai è bello tessere, sto facendo uno zainetto per me…. mamma sai.. potevamo scegliere la borsetta o lo zainetto, beh, io ho scelto lo zainetto“.
Lorenzopedro non aveva mai parlato di quello che fanno a scuola fino ad ora. E ha quasi 6 anni. E’ come se il lavoro manuale avesse fatto fluire qualcosa, avesse sciolto un segreto, è come se lui fosse davvero pronto per una nuova fase….
E visto quanto le cose belle possono anche essere contagiose, dopo poco ho sorpreso papa a ricamare. All’inizio Lorenzopedro gli stava vicino per insegnargli, poi lo ha lasciato fare, perchè anche lui ha imparato che per fare bisogna che qualcuno ti lasci in pace e ti permetta anche di sbagliare.
Grazie famiglia!
Altri progetti e riflessioni sviluppati dal libro di Soulemama
1. The big party: ghirlanda per la festa di compleanno
2. The big party2: la corona di compleanno
3. Il porta-matite e pastelli in tessuto e la batteria fatta in casa
che bellezza! sai, anch’io leggo sempre il blog di soule mama e ammiro le foto dei suoi bimbi che ricamano, ho ordinato il libro ma ancora non e’ arrivato.. ti invidio che gia’ ce l’hai.. pero’ io non so ricamare, non l’ho mai fatto, quindi mio figlio non mi ha mai chiesto di farlo perche’non mi ha mai visto ( ne’ me ne’ nonne o altri ) farlo.. tu li avevi gia’ ( il cerchio e gli aghi)? tra l’altro : come si chiama il cerchio di legno? mi avete fatto venir voglia.. grazie! monica