Sento tante mamme che parlano dei loro figli che fanno violino, pianoforte, solfeggio e volteggio (con il cavallo non con lo strumento musicale) e quanto sono bravi, e quanto di qui e quanto di la.
Quello che posso dirvi è questo. Ho evitato di dirlo in giro, ho cercato di non montare un caso, ho finito per sminuire addirittura la cosa dicendo a Lorenzopedro: vuoi fare violino? bene.
(clicca sulle immagini per ingrandirle)
Poi pero’ giuro, non ce la faccio a non postare queste immagini commoventi:
– di Emilio che all’inizio era alquanto infastidito mentre ora apprezza e se potesse pagherebbe il biglietto per il concerto ogni martedi
– di Zeno che fa il vago, fa finta che non gli importi, e poi so gia che un giorno prenderà in mano il violino e sarà gia capace a suonarlo
– di Lorenzopedro che lo vedi che fa una fatica assurda a non suonare alla velocità della luce, come fa lui qualsiasi cosa, e cerca di darsi un tono, e tira su la schiena quando passo davanti a lui, e adora la sua maestra e la tratta con tanto rispetto…
Non vogliamo che Lorenzopedro diventi un musicista, che abbia un portamento, un atteggiamento, una mente geniale, un qualsiasi cosa da musicista. Non ci importa proprio nulla. Non vogliamo il nostro Lorenzopedro cosi com’e’, con la parla romanesca, e le mani in tasca, e una voglia sfegatata di tirare due calci al pallone.
Eppure chissà perchè a Babbo Natale ha chiesto proprio un violino.
Sto imparando, a mia spese, con grande fatica, con esercizio quotidiano quasi forzato ad accettare, a lasciare che sia, a togliere aspettative e aggiungere solo puro amore ad ogni pensiero. E sto cominciando a vedere dei risultati.
Sarà che sono figlia di 2 educatori e moglie di un insegnante di Conservatorio, ma io non la vedo così grave! Le mamme sciocche che incensano i figli lo fanno a prescindere dallo strumento che essi hanno in mano (sia un violino o un pallone, un flauto dolce o una playstation) e sono insopportabili in quanto esagerate e esasperanti; mi piace pensare a una “famiglia” di mamme in grado di assecondare le naturali tendenza dei figli, non solo senza enfatizzare fastidiosamente ma anche senza sminuire troppo quella che è una delle più deliziose, delicate e profondi arti dell’uomo.
Bellissima riflessione, con cui ho scoperto il tuo blog… da insegnante di adolescenti prima che da mamma posso affermare che è proprio la strada giusta… amore INCONDIZIONATO… se non da noi, da chi?
bei pensieri sabrina !!!! che dolcezza i bambini e quel violino !!!! io sto cercando di assecondare le inclinazioni che noto, quindi mi sa che sto facendo bene, leggendo di voi !!! un baciotto
Montare un caso? Perchè? Io insegno alla scuola primaria e posso dirti che, come minimo, 10 dei miei bimbi studiano violino, con estrema nonchalance!
hai detto bene:lascia che sia.E sarà,sicuramente.Si vede che i tuoi bimbi respirano tranquillità e intelligenza, a casa vostra. Poi,che diventino musicisti,calciatori o contadini poo importa:hanno imparato cos’è condivisione,amore e semplicità.
P.S.Si è capito che mi piace questo blog,per caso?Ah,ah!
Ciao dalla tua omonima
Sabrina
proprio vero… ascoltarli ed assecondarli, non farne la nostra proiezione.. me lo devo ricordare 🙂
io mi commuovo quando ti leggo.
avevo giurato che non lo avrei detto, ma…
;-D
hai fatto benissimo a pubblicare queste foto! fanno bene anche a noi.
grazie.
un aneddoto sull’epoca “prestazionale”in cui viviamo…domenica,festa della pace per i bimbi.mia figlia ludovica sul tappetone gonfiabile a saltare,e un’educatrice-animatrice al microfono:”non saltate sul perimetro-poi,constatando l’età media(4 anni)aggiunge:cos’è il perimetro?e ludo:”il bordo!”e l’educatrice:chi sono i genitori del genietto?noi mimetizzati tra la folla,sperando che ludovica non desse importanza alla cosa;ma incredibilmente una mamma in prima fila alza la mano e… si prende i complimenti.peggio per lei,non sa cosa voglia dire una figlia che si intellettualizza!
Che carini i tuoi bimbi. Hai ragione, anche io sento tante mamme vantarsi delle doti dei propri bambini nello studio, nello sport, nella musica… Però ne conosco anche parecchie che, come te, permettono al loro figlio di imparare e non urlano ai quattro venti: “mio figlio è un genio” ma solamente: “quanto è tenero mentre suona!”