Da quando sono entrata nel meraviglioso mondo della manualità ho iniziato ad avere anche voglia di imparare a disegnare. C’era qualcosa in me che mi diceva che in certo senso disegnare era come meditare… ma non sapevo bene cosa quest’intuizione volesse dirmi. Poi ho trovato questo libro che mi ha spiegato esattamente questo concetto.
Secondo l’autrice per imparare a disegnare occorre dare l’autorizzazione al proprio lato destro del cervello di lavorare e di lasciar da parte le indicazioni che provengono dal lato sinistro. Il lato destro è il lato per cosi dire muto, intuitivo, visivo e percettivo in opposizione al lato sinistro del cervello che invece è verbale, analitico e calcolatore. In ogni rappresentazione di realtà il lato sinistro del cervello tende a verbalizzare cio’ che vede, a incasellarlo in uno stereotipo gia conosciuto, per facilitarsi il lavoro. Il lato destro tende invece ad osservare senza giudizio (si, lo so quello è un lavandino) a porte cioè in osservazione dell’oggetto. Questo è l’atteggiamento giusto per poter risprodurre.
Osservare.
Solo sviluppando il modo di attivare coscientemente il lato destro del cervello s riescono ad ottenere i primi risultati. O per meglio dire si tratta di creare le condizioni favorevoli aper un passaggio deella mente ad un diverso modo di elaborare le informazioni che consente di vedere nel modo giusto. si tratta di un vero e proprio stato di coscienza alterato.
Prova ne è il fatto che quando si è immersi nel disegno si è ben desti e presenti in uno stato rilassati e con la mente lucida ma non ci si accorge del tempo che passa, non si riesce ad ascoltae una conversazione, tantomeno si riesce a parlare o a fare molto altro.
In qualche modo ci si è affrancati dal dominio dell’emisfero sinistro in cui risiede il linguaggio e il ragionamento, in cui si svolge l’incessante chiacchericcio inutile tipico del loop di pensieri che ogni momento del giorno ci sovrasta e ci stanca. E questo e’ un grande sollievo. Questo è quello che intendo per meditazione. Staccare la spina, lasciare il cervello spento per un po’ senza per questo motivo dover smettere di fare tutto quello che il nostro corpo puo’ fare senza ragionamento: godersi la vita per esempio.