Un breve aggiornamento sullo stato del mio esperimento: tenere spento il cellulare per una settimana.Da oggi a lunedi prossimo.
Ieri sera ci ho messo circa 20 minuti per cercare di piazzare sul telefono il messaggio di prolungata assenza dove dico: “il mio telefono è spento”. Mi è sembrata una stupidaggine da fare, però ho pensato: “Almeno se mi chiama la mamma, non penserà che sono morta“.
Inoltre volevo anche dirvi che proprio in questi giorni avevo cominciato a percepire uno strano fastidio dietro l’orecchio ogni volta che stavo al telefono più di qualche minuto. Suggestione? Puo’ darsi, credo comunque che sia davvero venuto il momento buono per disintossicarsi.
Sto portando avanti alacremente il mio corso di illustrazione (che è poi anche un corso di vita) di DannyGregory, un libro fantastico su come permettere a se stessi di essere creativi (insomma su come smettere di aver paura che i propri disegni siano una schifezza).
Ora che non devo stare al cellulare ha anche molto più senso mettersi a disegnare… (scherzo)
Lui, l’autore, è un simpaticissimo signore di mezza età, americano di origini pakistane, disegnatore di professione che ha riscoperto il piacere di disegnare solo quando ha smesso di farlo per vivere. E ora scrive libri per insegnare agli altri a ritrovare il piacere delle cose della vita, disegnandole.
Tra le varie cose dice una cosa molto in tema con il mio obiettivo della settimana: rallenta. Per poter disegnare le cose hai bisogno di avere il tempo per guardarle. Per osservarle senza avere gia in mente cose come: “oh, certo, questa è una casa, questa è una macchina, questa è la mia mano”, no…. osservarle veramente, come un bambino che vede una cosa per la prima volta e sgrana gli occhi e lascia pendere la mascella, incurante della bava che cade sulla maglietta. Ecco come. Parlerò piu avanti di questo tema e di questo libro bellissimo.
E’da settimane che ho una bozza sul mio blog dal titolo: “una vita senza cellulare”. Questo tuo post mi ha fatto venir voglia di pubblicarla. Nei prossimi giorni prometto (a me stessa) di finire il post.
Riassumendo: io non sono assolutamente una cellulare-dipendente, e proprio per questo vengo “cazziata” in continuazione. La gente non sopporta che tu non corra al primo squillo o che non risponda immediatamente a un SMS. Da quando sono qui non ho più un cellulare e non ti immagini gli scenari catastrofici che tutti mi prospettano per convincermi che ho bisogno di averne uno…
Buona fortuna per il tuo esperimento, spero che i tuoi amici e parenti resisteranno allo shock!
beh, dovrei provare anche io, forse almeno per qualche giorno,bello il libro sulla creatività…