Finalmente un papa-post, il racconto di un papà alle prese con due ragazzi scalatori, un amico esperto di ascensioni e una roccia sotto il sole pronta ad essere attaccata.
Facile rimanersene a casa a predicare il vivere semplice quando hai talmente tutto quello che vuoi che non sapresti neanche cosa desiderare di più. Poi quando ti capita di fare un bagno di lusso le cose si complicano… ora vi racconto perchè
Dopo i tanti faraonici compleanni insieme quest’anno i fratelli festeggiano separati. Ad ognuno il lusso degli amici solo suoi, del tempo da protagonisti, che nella famiglia numerosa è davvero raro.
Quando hai paura di partire, hai fretta di tornare, non hai pazienza di aspettare, hai voglia di mangiarti la vita cruda, senza aspettare che si cuocia a dovere… quando quello che ti viene bene è solo roteare come un derviscio sei sicura che la città giusta da visitare sia proprio Istambul? Ti servirebbe un’eremo mia cara….
Ho sentito questa frase di Sant’Agostino l’altro giorno alla radio e mi sono fermata immobile a pensare, ah quant’è azzeccata per me: “Nelle avversità desidero la prosperità, nella prosperita temo le avversità”.
Voglio uno spazio tutto mio là fuori, dove metterci dentro degli ingredienti e vedere cosa viene fuori.
Voglio far scoppiare una pozione, catapultare una stazione, voglio vedere dentro al carbone, lasciami fare… dannazione!!!
Sembra che fuori di qui tutti aspettino te, invece l’unica cosa che ti aspetta, è il confronto con te stesso. Mettiti davanti ad uno specchio ideale e chiediti: sono libero o no?
“Oggi stai con me fino alle 6 domani vai dall’amichetto, poi dormi dalla zia e dopodomani torni a casa per cena….” anche se a noi sembra strano e poco sensato i bambini vivono e si trovano costantemente nel presente e nel fare. Insegnargli il concetto di “tempo” è pura astrazione: significa spezzare in frazioni un flusso continuo e costante che è la vita. Se c’è un valore base legato al tempo da praticare fin dai primi anni di vita quello è la pazienza. Chi di noi sa ancora aspettare?
Stamattina appena sveglio gli ho chiesto: quanti anni hai Emilio? Lui mi ha risposto molto sicuro di sè: tre. No amore, siamo a due… Ah, dui. Bene.
C’e’ gente che vive di ricordi, beh, io vivo di strategie. Con 4 maschi in casa o mi metto in testa che devo usare un po’ di tattica oppure mi sa che soccombero’ nel caos…
A trastevere c’e’ una fatina con una casa luminosa e un’altalena attaccata al soffitto, che di pomeriggio invece di guardare la tv fa piatti di ceramica e libri auto-prodotti con i bambini che ne hanno voglia. Ecco il calendario delle attività per quest’anno
I figli non sono miei, il tempo non è mio, cambiare idea è un dispendio bestiale di energie… ed io finisco a parlare da sola nel buio della notte, mentre finalmente tutti dormono ed io non prendo sonno.
Questa è l’estate delle letture e delle scritture, un’estate vacante, per niente organizzata, vissuta all’insegna del giorno per giorno, in compagnia di attività solitarie, letture e scoperte eccellenti. Non ho trovato l’unica cosa che cercavo, ma questo è il meno.
Zeno ha sette anni appena compiuti e i capelli lunghi perchè non vuole tagliarseli. Zeno ha una macchina fotografica sempre in mano, se la porta dappertutto. Ha fotografato tutte le stanze della nostra casa e delle case di chiunque, ha fotografato cose che noi umani….