Questa è la quarta puntata della recensione del libro geniale “Demenza Digitale” un libro che dovreste leggere per farvi un’idea più concreta del fatto che ben presto, sotto l’influsso di tutta questa tecnologia, invece di diventare più smart, più interattivi e multitasking diventeremo semplicemente più scemi e disadattati. L’autore sostiene questa posizione in modo meno polemico e più argomentato di quanto piace fare a me, ecco perchè mi sono la presa la briga di raccontarvelo. (le altre puntate le trovate in calce)
Sotto il potente veicolo dell’anonimato possiamo permetterci comportamenti criticabili senza subire conseguenze, senza il timore del controllo sociale: ecco perchè, aggiungo io, internet favorisce i comportamenti asociali, il bullismo e fomenta il terrorismo.
Tutte le abilità dell’uomo sono il frutto dell’attività di determinate zone del cervello, per esempio la capacità di adattarsi alle situazioni sociali è regolata dall’attivazione della corteccia orbito-frontale, anche l’empatia sociale ovvero la capacità di immedesimarsi nel prossimo è frutto dell’attivazione della stessa area celebrale. Un’area le cui dimensioni sono connesse in modo direttamente proporzionale all’ampiezza della rete sociale reale di una persona. In pratica le dimensioni del tuo cervello variano a seconda delle dimensioni del gruppo di persone che frequenti. Non male no?
Ora parliamo di Facebook, la più diffusa e condivisa piattaforma di interazione sociale digitale. Occorre prima di tutto distinguere quanti anni hai: se hai più di 25 anni probabilmente tra le tue conoscenze online e gli amici reali c’è una stretta correlazione (hai tanti amici quanti amici virtuali o poco meno) ma tra i ragazzi più giovani esiste un rapporto negativo tra reti sociali e digitali: chi ha molti amici virtuali ne ha pochissimi in carne ed ossa perchè le amicizie su facebook vanno a detrimento di quelle reali anche solo per motivi di tempo (o ti dedichi ai primi o agli altri, il tempo non è mai molto). Ma non è possibile fare entrambe le cose?
Se sei già un adulto avrai avuto modo di coltivare i tuoi contatti nel mondo reale e potrai continuare a farlo anche sul web ma se sei troppo giovane questo tempo ti è mancato e la rete non potrà darti la stessa occasione: quelle esperienze che sono fondamentali per un sano sviluppo psicofisico, esperienze che possono essere fatte dal vero come la regolazione del comportamento sociale, vengono inibite dall’uso massiccio dei media digitali.
Ecco perchè occorre che i bambini e i ragazzi di tutte le età escano, vadano nel mondo, facciano sport, stiano insieme e tornino stanchi a casa senza tanta voglia di incollarsi agli schermi, o almeno senza il tempo di passarci 5 o 6 ore davanti. Per quanto mi riguarda poi sostegno che i ragazzi dovrebbero avere accesso ad internet sul telefonino solo dal wifi di casa o dai wifi che trovano in giro: troppo facile avere l’abbonamento all inclusive, per poter navigare su internet anche quando sono in classe, cosi gli facciamo un vero danno!
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Ciao Sabrina, finalmente!!!! Ti seguo da anni con molto interesse e aspettavo un nuovo articolo con ansia. Ho sempre pensato che non fosse giusto proporre troppe attività ai propri figli, ma, se stando in casa non fanno altro che navigare in internet, allora si, meglio farli uscire di casa! Grazie mille per i tuoi spunti di riflessione. Mariangela