Mio figlio Zeno di 10 anni non ha ancora scoperto il piacere della lettura.
Lo lascio stare, non insisto, perchè lo so poi come va a finire… l’ho scoperto con il primo figlio che ora ha 12 anni e frequenta la scuola steineriana.
I bambini non vanno obbligati a leggere
Imparare a leggere e a scrivere troppo presto vuol dire bruciare una tappa evolutiva. Risultato? Loro si adeguano e imparano tutto poi,appena possono, rigettano tutto e cominciano ad odiare la scuola ed essere svogliati.
Se a 6 anni devono già leggere per compito (perchè lo dicono i grandi) quando ne hanno 12 semplicemente si rifiutano di aprire un libro. Basta guardare i ragazzi delle medie! I bambini lasciati in pace i libri li guardano eccome, e poi quando cominciano a stufarsi di guardare le immagini si sforzano di leggere.
Nella scuola steineriana si fa tutto lentamente
Si va scuola a 7 anni, ci si mette un sacco per imparare a scrivere (perchè le lettere vengono introdotte con una storia che dura tutto l’anno dove ogni lettera è un personaggio con caratteristiche particolari, un umore, un carattere, prima o poi dovrei raccontarvi anche questo eh?) e quindi in terza elementare a volte ancora si legge male. Certo si fanno leggere piccole storie, nella classe di Zeno la maestra ha chiesto che ogni genitore scegliesse una storiella particolarmente bella e poi ha rilegato un libricino che ha donato per le vacanze.
Alcuni bambini imparano presto altri ci mettono di più. Nessuno giudica, qualche genitore si lamenta. I maestri tengono duro e dicono: aspettate, date tempo, poi vedrete.
Ed è vero, hanno ragione. Quando meno te lo aspetti tu genitore, tuo figlio avrà iniziato a leggere e a quel punto non smetterà più. Troverai libri ovunque, figli che chiedono per favore di accompagnarli in biblioteca… fino al punto in cui sarai costretta a dire: basta leggere, và a fare una partita a pallone no? I fratelli minori si lamenteranno perchè i grandi leggono ore e non giocano più.
I bambini sono entrati nel magico mondo della lettura con le loro gambe. Cioè al momento giusto.
Vero, verissimo!
Provato e approvato anche in casa nostra, consiglierei delle “esche libro”, riempire comunque la libreria di libri per loro non lasciare il vuoto e l’assenza, perchè la curiosità sia stimolata.
E in terza pubblica si ancora legge male….
In questo è l’opposto del Montessori, pur con le stesse premesse. Curioso. Avevo letto che anche per il metodo montessori in realtà i periodi sensitivi della lettura sono due e il secondo coincide con quello steineriano, chissà se è vero… Io credo che alla fine conti più il rispetto dei tempi individuali piuttosto che il resto
si è vero Alessia, questo è molto interessante. Sarebbe bello aver modo di indagare su similitudini e differenze del metodo Steiner e Montessori, soprattutto nella didattica. Chi ne sa parli!!
Bel post! Personalmente credo che per incoraggiare i bambini alla scoperta della piacevolezza della lettura, l’unica vera strada è quella dell’esempio. Nel rispetto dei tempi di ciascuno, se un bambino mi vede continuamente godere della lettura, se gli parlo di cosa ho trovato di bello dentro ad un MIO libro, non in quelli per bambini, a proprio in quello che leggo io, e sarò sincera, il bambino vorrà provare le stesse emozioni che io saprò trasmettergli, derivanti per me dalla lettura che sto facendo in quel momento. Oltre alla lettura, si può “passare” anche l’amore per la scrittura.
Ci sono concorsi gratuiti ai quali, magari, aiutarli ad iscriversi.
IL BICICLETTERARIO – Parole in Bicicletta è uno di questi e prevede sezioni per bambini e ragazzi, oltre che per adulti. Il primo Premio Nazionale di Poesia e Narrativa per chi ama la bicicletta e il suo mondo. Ve lo dico qui perché penso che ci siano mamme e papà che sanno apprezzare ed incoraggiare le capacità di scrittura dei bambini, ma li possiamo raggiungere solo in posti come questo, così attento alla naturalezza, al vivere lento, al benessere. Scusatemi se vi può sembrare spam, non è mia intenzione importunare nessuno. Penso proprio che ci sia affinità tra il vostro progetto e il nostro. Spero siate d’accordo e vi informiate su chi siamo , cosa facciamo, perché e chi ci supporta già. Baci
Condivido perfettamente questo articolo. Molto interessante…
Sono d’accordo. Il confronto non può che portare benefici.
La teoria è un faro nella nebbia ma è importante avere sempre in mente che abbiamo delle persone di fronte a noi, persone che sono uniche, e siamo noi genitori che dobbiamo avere la consapevolezza della grande responsabilità che abbiamo nell’educazione dei nostri bambini.
Senza imposizioni rigide, ideologismi sterili, ma bensì misurandosi quotidianamente, ognuno a modo suo. Certo non è facile per nulla ma che grande felicità dopo.