Il momento della giornata che proviamo a semplificare è il pomeriggio. Quando i bambini escono da scuola scatta una certa concitazione perchè bisogna assolutamente fare qualcosa. Far niente non è contemplato.
Tutti parlano di Halloween, ci sono zucche dappertutto, mi sento quasi obbligata a parlarne anche io, anzi quest’anno ho proprio deciso che faccio i ravioli con il ripieno di zucca, cosi mi rendo utile,invece di stare sempre a cercare il significato delle cose.
Fino a poco tempo fa erano sopratutto gli ottimisti armati di ironia a prevalere: cosa puo’ farci di male internet se non arricchirci di tantissima insperata conoscenza?
Mi sono sempre chiesta perchè si studia la storia, a cosa serve. Non c’è qualcosa di più utile da imparare che non una sfilza infinita di date e accadimenti?
Cosa o chi pilota i nostri consumi? Il bisogno o il soddisfacimento di un piacere? E’ la stessa cosa o c’è un’enorme differenza?
Mangiare sano è solo una moda, una mania per fanatici naturalisti? I piatti pronti sono buonissimi e veloci, ma fanno bene?
Nell’epoca della libertà totale ci si è ridotti a far quel che si vuole senza vincoli nè debiti e quindi a lasciar fare i propri figli, o alunni, nell’apparente pieno rispetto delle libertà individuali.
Come infondere attraverso un approccio particolare al gioco il rispetto per la natura e la consapevolezza che la terra è un bene prezioso, da proteggere e da valorizzare e come aiutare i bambini che hanno l’immaginazione un po’ arrugginita.