Fare le cose invece che comprarle è un atto simbolico. Niente di più. E’ ovvio che è più semplice andare al negozio (a volte vivere semplice vuol dire complicarsi la vita, l’avrete capito da un pezzo).
Ma fare le cose a mano, con pazienza, senso dell’organizzazione, forza di volontà, è davvero un gesto pregno di senso, esprime qualcosa di potente: mettere attenzione e avere tempo. (per approfondire clicca qui) .
Ecco perchè nella nostra scuola facciamo le cartelle.
E ogni anno l’attrezzatura per la scuola si fa più complessa. Sacchettini per i lavori manuali, per le pantofoline e i grembiulini, astucci porta colori e altre diavolerie….
Meno male che negli anni mi sono data una mossa con questa macchina da cucire…. presto vedrete l’opera della cartella, tinta a mano e cucita ad arte!!
Intanto….
il nuovo gioco dei bambini, mentre mamma è indaffarata in cucina è la cucina: andrea mio marito ha detto che prima o poi daranno fuoco al divano, spero non porti sfiga, intanto loro costruiscono un piccolo fornello con le candeline e cucinano pinoli e uvette tutto il giorno… basta che facciano.
Ciao Sabrina,
anche io preparo \"i corredi\" scolasstici per i miei bambini! Volevo giusto colorare del tessuto con loro … mi diresti che colori hai usato? Grazie
quei legnetti a formare il fornello sono \"kapla\"?quest\’anno in vacanza andavamo sempre al macrobiotico più che per comprare per giocare a Kapla che era lì in dotazione!
Vorrei regalarlo alle mie bimbe a Natale,mannaggia però quanto costano sti\’ giochi!Mi è sembrato però che sarebbero soldi ben spesi e questa foto in un certo senso me lo conferma.
roberta
CIAO, TI LEGGO DA UN PO\\\\\\\’E HO DECISO DI SUPERARE LA TIMIDEZZA.. SONO monica, UNA MAMMA DI BERGAMO CHE CERCa di vivere in modo semplice..e\\\\\\\’ bello tutto questo fare con i bambini e con le mani.. sai che mi hai fatto venir volgia di imparare a ricamare? quella foto con il nome zeno in giallo mi paice proprio.. da assoluta principiante, ci provero\\\\\\\’ ( ma che punto hai usato? dove si impara ? )
ciao, monica
Beh anche se le mie frequentano scuole statali e comunali, anche per noi ci sono i preparativi, la ricerca dei materiali e il ricamo dei nomi sui vari lenzuolini, sacche ecc
Per la cartella mi sono limitata a ricucire lo strappo procurato a fine anno sulla vecchia!
Per me che non so cucire bene è già molto!!
A presto e buon lavoro a te e ai piccoli cuochi.
Anche io da piccola cucinavo sulla stufa a legna in piccoli pentolini,mentre mia mamma cucinava i pasti veri e propri..ma non avevo mai pensato a fare il fuoco con le candeline! 🙂
Daniela
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PER MONICA
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ciao, il punto usato per ricamare è il punto catenella, che tutti dicono sia semplicissimo (e ci sono vari tutorial in rete) ma io ci ho messo un po. poi come tutte le cose quando hai imparato ti sembra facilissimo. e’ l’unico punto che conosco. in bocca al lupo!!
caspita, che emozione trovare nelle mail stamattina la tua risposta direttamente a casa, grazie, cerco un po’ questo punto catenella, tiro fuori ago e fili e vediamo se ci riesco..monica
come sempre condivido i tuoi punti di vista sull’educazione e la quotidianeità…il mio unico cruccio è…dopo che prendi coscenza di tante cose (mi riferisco al post precedente) come fai a mandare i figli a una scuola che non sia steineriana…qui dove viviamo non sono non ci sono ma gli asili che abbiamo sono raccapriccianti!!!
forse è meglio non sapere…e vivere una vita seguendo la corrente??!!
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PER MAMMANATURA
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Sbagliato: la scuola steiner non è assolutamente la sola alternativa. L’alternativa semmai è risvegliarsi alla consapevolezza, andare alla ricerca delle maestre buone che ci sono dappertutto, trovarle e inseguirle. Proporre a loro di fare in casa i vestiti di carnevale invece di andarli a comprare, aiutarle a proporre attività legate alla natura e alla scoperta delle cose “vere” invece di giocare sempre e solo con plastilina, polistirolo e plastica reciclata… dare il tormento alle coordinatrici scolastiche affinchè qualcosa cambi anche nella pubblica. Se fossero di più lemamme “esigenti” e rompiballe, le mamme consapevoli e informate, la scuola sarebbe obbligata ad offrire un servizio di qualità superiore . Il problema è che la maggior parte delle mamme parcheggia i figli e se ne va serenamente, fidandosi un po’ troppo. E la scuola non si sente in dovere di dare il meglio. Ecco cosa penso. Quindi tieni duro, la scuola steiner è solo UNO DEI TANTI modi, e non sembre quello giusto. Un abbraccio
grazie di cuore per l’incoraggiamente…spero di riuscire a fare come dici perchè accontentarsi e morire dentro…
Anch’io approfitto dell’incoraggiamento dato a mammanatura perché mi ritrovo nella stessa situazione, con l’aggravante che noi abbiamo già iniziato la materna.
Io vorrei proporre qualcosa di diverso, ma non so da che parte iniziare e più che altro non vorrei che le maestre prendessero i miei suggerimenti in modo sbagliato. C’è un mondo di cose da far scoprire e scoprire insieme, ma io non so proprio da che parte iniziare… Consigli? ^_^
ps. Sabrina, il tuo blog è una miniera di idee! Grazie!
PER TUTTE
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Fate qualsiasi cosa ma non fate quello che ho fatto io: calarmi dall’alto e comparire alle riunioni di classe (alla pubblica) pretendendo di insegnare a tutte (mamme e maestre) come fare per fare meglio!!!
questa lezione l’ho imparata. penserò meglio a cosa si puo’ fare nel concreto e scriverò piu avanti su questo tema. grazie per l’idea.
Grazie al tuo consiglio ( non so se tir ricordi mi avevi risposto via email riguardo alla scuola steineriana e quella pubblica) ho cercato di fare qualcosa nella materna di mio figlio.
Devo dire che è difficilissimo perchè come ti muovi rischi di urtare le maestre che si sentono minacciate nel loro ruolo.
Ma soprattutto la difficoltà è nel far comprendere alle mamme che si può fare qualcosa di più nelle scuole pubbliuche e che se ci uniamo è più semplice.
Per ora sono riuscita a rendere quasi attuabile (incrocio le dite) un progetto di musica all’interno dell’asilo. Deve ancora avere la definitiva delibera ma sono fiduciosa.
Mancava completamente la musica nel programma didattico (cosa che trovo veramente assurda parlando di bambini) e grazie all’aiuto di una musicoterapeuta abbiamo stilato un progetto che avvicini i bambini alla musica, al ritmo e a strumenti musicali artigianali e la renda anche parte integrante di un lavoro anche con altri materiali artistici.
Ti ringrazio Sabrina per l’input a fare qualcosa che smuova la consapevolezza.
Speriamo di riuscirci.
Attendo allora qualche tua idea.
un saluto a tutti
stefania