La Svizzera, c’è da dire, ha tanti difetti: è noiosa, è grigia ed è anche un po’ snob ma su alcuni temi sono un passo avanti.
Oggi parliamo della Migros, la più grande impresa di commercio al dettaglio in Svizzera, e una delle 500 ditte più grandi del mondo.
Un supermercato su due a Ginevra è Migros (l’altro è Coop). Andando a fare la spesa pensavo: che schifo, ormai il mondo è invaso dalle multinazionali, anche qui.
Ma la cosa sorprendente è che ho scoperto che Migros è una cooperativa di cooperative il che vuol dire: capitale dei soci-consumatori consumatori, assenza di intermediari, scelte consapevoli fatti (come la rinuncia alla vendita di prodotti alcolici e tabacchi) e soprattutto ridistribuzione degli utili tra i soci, ovvero guadagno zero.
In quanto cooperativa la Migros persegue il cosiddetto «Stakeholder Value»; in altri termini, il valor aggiunto creato dall’impresa va a beneficio dei clienti, dei collaboratori e della società. L’utile non viene distribuito agli azionisti ma rimane invece all’impresa. I collaboratori ricevono sotto forma di salari la maggior parte.
Insomma una grande impresa che ha come scopo finale non l’arricchimento di un gruppo dirigente o di un proprietario bensì la gestione di servizi per tutti i soci. Inizialmente infatti il modello Migros è stato osteggiato da partiti politici, commercianti e sindacati e Migros ha dovuto lottare per la sua sopravvivenza.
Il fondatore Gottlieb Duttweiler viene descritto come un pioniere visionario, genio del commercio dal carattere tenace e combattivo, animato da idee coraggiose e un forte senso di responsabilità che nel 1925 partiva da Zurigo con i suoi primi cinque camion di vendita Migros, caricati con sei prodotti d’uso giornaliero caffè, riso, zucchero, pasta, grasso di cocco e sapone. Un vero e proprio mito, con una visione avanzata del commercio e non solo orientata al profitto.
Rapporti d’esercizio, cifre, dati, piani economici e utili da suddividere, tutto è trasparente e consultabile online sul loro sito.
Trovare un equilibrio tra esigenze economiche, ecologiche e sociali è uno dei punti cardine della filosofia Migros, che è all’avanguardia sulla questione ambientale (apparecchi a risparmio energetico e una produzione responsabile) e sulle tematiche del lavoro (fanno parte di un programma di .
Dividere invece di dominare è uno dei loro slogan. Essendo una società cooperativa, la Migros è molto meno esposta alle mire di profitto rispetto alle società anonime, nelle quali gli investitori si aspettano un compenso per il capitale messo a disposizione. Il valore aggiunto creato dalla Migros va a beneficio della clientela, dei collaboratori e della società. Lo scopo sociale definito dagli statuti della cooperativa prevede a pari merito, oltre all’offerta di beni e servizi a prezzi convenienti, anche l’avvicinamento della popolazione ai beni culturali e alle manifestazioni di carattere culturale.
Come una specie di COOP nostrana ma molto meglio. Prima di tutto perchè diffusa capilllarmente in tutta la Svizzera, secondo perchè alla vendita di prodotti alimentari sono collegati indirettamente molto altri servizi come scuole di lingue, corsi, centri ricreativi e sportivi, e terzo perchè la Migros non è connotata politicamente. In Svizzera la politica è separata dagli interessi commerciali perchè si occupa (come dovrebbe fare in tutto il mondo) di altro.
Insomma, non è impossibile un supermercato che ti dice cosa mette dentro i suoi detersivi, che ti insegna a risparmiare energia e ti propone acquisti ecologici, che non fa pubblicità sui prodotti e che mette a disposizione borse di lavoro (tipo stage restribuiti per imparare a lavorare) e programmi di apprendistato sovvenzionati dal governo…. quando paghi alla cassa ti sembra di vivere in un modo migliore.
che bello questo articolo e le riflessioni che seguono in un momento di shopping selvaggio ed estremo, spinto ancora di più dalla paura della crisi.l’altro giorno mi hanno portata a tradimento in un centro commerciale..mi è quasi venuto n attacco di panico.avrei voluto scappare con mio figlio in un bosco!!!grazie sabrina per le cosine carine che scrivi. un abbraccio innevato
wow, sembra interessante…
“il valor aggiunto creato dall’impresa va a beneficio dei clienti, dei collaboratori e della società. L’utile non viene distribuito agli azionisti ma rimane invece all’impresa.”
Domanda:
“E gli azionisti cosa ricevono?”
Scusa ma io perdo facilmente il filo…
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PER CHIARA
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La tua domanda, scusa se mi permetto, conferma un concetto che ormai tutti danno per scontato e che invece collabora a distruggere il mondo: ma dove sta scritto che gli azionisti devono straguadagnare e diventare miliardari alle spalle dei consumatori?
Solo perchè investono del capitale cosiddetto a rischio?
Credi che il signor Auchan rischi qualcosa quando investe i suoi miliardi per aprire un altro enorme supermercato?
Io credo al contrario che gli azionisti abbiamo diritto come i soci ad una parte dell’utile di fine anno, più un’altra parte commisurata alla restituzione con interessi dei capitali investiti. Questo sarebbe equo. Tutti guadagnerebbero un po’. Nessuno si arricchirebbe di denaro facile.
Ma io sono solo una laureata in lettere, forse dico castronerie, se c’e’ un’economista fra di voi si faccia viva…
Ciao
io non credo niente,e non confermo niente, la mia domanda non voleva scoprire nessuna presunta posizione.
Essendo una ignorante in materia, chiedevo,
per avere dei chiarimenti.
Hai ragione!
Ma dove sta scritto che gli azionisti devono straguadagnare e diventare miliardari alle spalle dei consumatori?
Ma anche io come chiara vorrei sapere, allora cosa ci guadagnano gli azionisti? Esistono davvero persone umane su questa terra?
In italia io azionisti così non ne ho mai sentiti! Quelli di migros hanno davvero da insegnare! 😀 😀
a proposito come si può mandargli un curriculum 😀
ciao