Ecco cosa mi manca di Roma, villa panphili. Cioè non proprio la villa, voglio dire, ma l’abitudine che si era ormai consolidata di fare grandi passeggiate pomeridiane nel bosco… io i bambini e il silenzio. Era terapeutico per me e per loro… anche se i primi tempi ricordo che era stato difficile trascinarli fuori di casa, dopo essere tornati a casa a fare merenda….
E qui è stata la stessa cosa. All’inizio mi hanno detto “ma dove andiamo, non ho voglia, stiamo a casa“.
Invece dopo una mezz’oretta di camminata in mezzo al nulla solo grandi querce, prato inglese e poi boscaglia in discesa fino al fiume… ecco che è partito il gioco vero…. quello che “dai tiriamo un altro sasso, dai cerchiamo un altro tronco, dai facciamo che eravamo io il giardiniere e tu il pompiere, mamma non voglio andare via…”
E io mi sono data all’autoscatto….
Anche un po’ per immortalarmi di questi tempi, dove ho ritrovato il pantolone-stretto-aderente, una sciarpa fantastica che tiene mille gradi e un po’ di pace, buon umore e voglia di fare. A proposito, oggi prima lezione del mio corso di cucito, sto facendo un pantalone elegantino per peo, credo sarà pronto per il pranzo di natale….
Altri particolari di vita
Oggi mi chiama la maestra di Zeno e mi dice: “zeno piange non vuole andare al doposcuola, ma c’e’ la mamma di julie (la bambina più bella della classe, quella che assomiglia a ginevra) che ha detto che se vuoi se lo porta lei a casa a pranzo e te lo riporta alle due, zeno è daccordo. ok, mica scemo” ho pensato. alle 2 quando l’ho visto mi ha detto: voglio andare sempre da julie a mangiare, invece che al doposcuola.
Peo invece oggi doposcuola aveva circo, ma visto che si è fratturato la clavicola gli ho detto “non ci andare, stai con gli altri bambini in giardino...” sta di fatto che quando sono andata a prenderlo un papà mi ha detto che lo ha visto piangere in un angolo, non sapeva dove andare, allora l’ha preso gli ha dato un panino, visto che non era neanche andato a mangiare e lo ha portato a circo…
Gli ho detto “peo, ma perchè piangevi?” mi ha risposto, “eh, non ho capito niente di cosa dovevo fare, e poi tutti parlavano in francese“….
Morale della favola: la maestra del doposcuola mi ha cazziato perchè non l’avevo avvisata, la maestra di circo mi ha cazziata perchè non l’avevo avvisata, il papà mi ha trattato come una pezzente che abbandona il figlio, e io ero al corso di cucito. che vergogna!
coraggio, ci sono momenti che noi mamme ci sentiamo tutto fuorchè delle brave mamma. a me succede mooolto spesso ultimamente, qualsiasi cosa faccia mi sento in colpa. e se decido di prendermi delle ore per me (1 mattina alla scuola di cucina, mica dall’estetista) so per certo che succederà qualcosa che mi farà dire:’mai più’.
sei troppo forte!
Innanzi tutto, il tuo stile, potrebbe benissimo essere illustrato …
Attenzione quindi perchè potrei farlo…
E poi, ma quale vergogna!
Il mio bimbo più piccolo è nato a settembre il primo anno di scuola materna di Francesca.
Mi portavo dietro la mia ciurma (compreso naturalmente anche Andrea di 13 mesi!)per la accompagnare la bimba.
Ho ricevuto moltissimi sguardi e parole di compassione, che non cercavo, e anche rimproveri da parte delle maestre perchè a loro pareva che non dedicassi molto a Francesca.
I miei bimbi invece non mi hanno mai rimproverato.
hai avuto degli autentici cazziatoni in francese allora…e io che me li becco tutti in italiano, almeno saranno cazziatoni ricchi di charme (non so manco se si scrive così)!!!!!
in quel profilo con sciarpona sei bella da togliere il fiato Sabri, evviva le mamme vere, quelle con i pantaloni viola stretti stretti, quelle che quando hanno una macchina da cucire tra le mani perdono il senso del tempo, quelle che respirano il bosco e che si beccano pure i cazziatoni, evviva le mamme che hanno mille pensieri, milioni di idee e di cose da fare, che si incasinano, si ritrovano e passeggiano sul filo dell’ironia…ti voglio bene!!!!
p.s.
ma che stavate guardando all’insu tu e Peo?
Non ti angosciare troppo, momenti così capitano!!! Io ho fatto di tutto x anticipare l’entrate dei miei figli a scuola x avere + tempo al rientro x stare con loro.. ma stamattino quando li ho lasciato da soli con il bidello, mentre mio figlio più piccolo mi faceva “ciao ciao” con la manina e con la faccina triste mi sono chiesta “ma che cavolo sto combinando?”..
ciao e coraggio!!!
mikka
Scusa ma tu li hai cazziati perché non hanno fatto mangiare tuo figlio?
Brava Claudia, mi sembra una ottima obiezione! Santi Numi, basta con i cazziatoni degli altri!
La mia piccola non mi rimprovera mai così tanto, talvolta mi fa osservare cose molto utili, ad esempio di non pensare troppo alle cose che non vanno, di me, e concentrarmi sulla gioia e il divertimento, e mi dice che sono una mamma straordinaria! Special, dice. Se non ci fosse lei.
Per gli altri invece sono solo una mamma divorziata che non si capisce neppure che lavoro faccia! Voglio venire a vivere a Ginevra anche io!
Ma entro 5 anni: il sud della Francia sarà nostro!