Ultimamente mi sono dimenticata di parlarvi di Emilio. Che a circa un mese dal mio viaggio ai Caraibi (da sola) mi chiede ancora continuamente sei tornata? Forse è stato più difficile di quanto immaginassi per lui, forse sarà perchè sta per compiere il giro di boa dei 3 anni, sta di fatto che batte i pugni contro il tavolo, urla come una saetta se non ottiene all'istante quello che vuole e nella buca delle lettere ho trovato un cordiale invito dei vicini a fare meno baccano (e questa è la seconda volta) !! Passerà.
Mi preme parlarvi dei miei esperimenti sul piccolino. Come sapete ho testato svariate cose sui miei figli, l'omeopatia con il primo (successone!!), la pazienza con il secondo (disastro!!), con il terzo ho testato il rapporto con le nuove tecnologie (test durato in tutto 14 minuti e suddiviso in 7 minuti per 2 giorni di seguito).
Stavo scrivendo per Kids un articolo sul rapporto tra bambini e media che leggerete a settembre e non ho resistito a fare alcune prove:
Contro tutti i miei principi, contro tutte le nostre consuetudini familiari, contro ogni buon senso (secondo me) ho affidato il mio smartphone al bambino, senza dire nulla, sedendomi accanto a lui con una app per il disegno a dita. (a proposito leggi fare esperienza con il colore)
Da una ricerca fatta pare i genitori che condividono con i propri figli la tecnologia siano cosi impegnati a cercare di capire come funziona qualcosa per insegnarla ai loro figli che si dimenticano di gestire il lato vero e proprio di condivisione e l'aspetto affettivo.
Io non ho condiviso nulla ho solo osservato quello che succedeva per 7 minuti.
Sapete quello che ho ottenuto? Un bambino felice, soddisfatto, realizzato finalmente! Un bambino che può scimmiottare gli adulti intorno a lui tenendo in mano un aggeggio che non conosce ma con cui ha una quotidiana familiarità perchè ce lo vede in mano continuamente. Basta creare questa condizione per qualche giorno e avrete creato un mostro: ovvero un bambino che vi chiederà di giocare con il telefonino tutti i giorni per i prossimi anni.
Tutto ciò che dico nel mio articolo è ampiamente confermato dal test sul campo. Questi aggeggi sono stati pensati per loro, altro che per noi!! E' con questi còsi tutti touch che cresceranno nuove generazioni di frustrati, bambini che non si capaciteranno del fatto che il mondo non è zoomabile a loro piacimento, che la realtà non interagisce in tempo record sotto il loro comando. La realtà è un pochino diversa!! Spesso la realtà non intrattiene affatto, le passioni e i divertimenti bisogna procurarseli andarseli a cercare, sudarseli. La gioia di un'amicizia va conquistata, il piacere di confidarsi con gli altri, la sicurezza che da il potersi fidare di qualcuno… ma i nostri figli potranno ancora provare questi sentimenti? O passeranno gran parte della vita attaccati alle nuove tecnologie? E quando smetteranno di essere nuove e cominceranno ad essere vecchie? Io non vedo l'ora che passi la sbornia di novità. Perchè è davvero un danno per tutti!!
Per fortuna poi si torna alla normalità, dove i fratelli sbattono la testa contro i loro limiti, esercitano quotidianamente la loro volontà cimentandosi con sfide nuove. Tornano le barzellette, si arrotola un po' di scotch intorno ad una pallina di carta e di gioca a pallone in cameretta… insomma fanno un po' come possono e questo è il massimo che io possa chieder loro. Però che fatica tenerli lontani da queste benedette nuove tecnologie, so che l'obiettivo è all'altezza degli sforzi.
io ancora non ho uno smart phone… chissà finchè reggo?!! i miei cercano comunque il mio cell antidiluviano per giocare con quei giochini in bianco e nero… se fosse per loro lo terrebbero sempre in mano, in ogni momento, come sempre sta a noi mettere i freni, come tu dici sono certa che lo sforzo verrà ripagato!!!
Sinceramente da noi non succede così, a volte i nostri bimbi giocano un po' con l'i pad ma tempo 5 minuti, e non perchè interveniamo noi, lo lasciano per tornarsene in giardino a correre o fare pastrocchio con l'acqua e quello che trovano. Non penso che che la tecnologia sia un danno di per sè, il danno magari sta nel perchè viene fatta usare, è chiaro che se un genitore lascia il figlio davanti ad un qualsiasi mezzo tecnologico così che lui abbia tempo per sè è un male, ma dargli in mano la possibilità di confrontarsi con un qualcosa con cui comunque prima o poi si troverà davanti non lo vedo un male. E poi non sono molto sicura del fatto che "vietando" una cosa si ottenga esattamente l'effetto che si vuole, ti faccio un esempio scemo: i nostri bimbi sono liberi di bere l'aranciata quando vogliono chiedendocelo. La figlia di un collega di mio marito non lo è, niente bibite o patatine e gelato centellinato. Ecco io ho visto questa bambina a casa nostra, mentre i genitori erano in salotto, mangiarne una quantità che neanche io ci sarei riuscita e con una voracità che mi ha lasciato spiazzata, da noi invece la bottiglia di aranciata magari è in frigo ma resta lì tranquilla e i miei bimbi non la considerano 🙂 ! Mi sono un pò dilungat 😉
Mi offro volontario. Per andare a menare il vicino.
grazie!!!
Casetta delle Idee, mi trovo d'accordo con te, totalmente. Aggiungo solo l'espressione della mia stima. 🙂