E’ solo un cappellino di carta!!
E’ arrivato il martedi grasso e anche a scuola si festeggia. Finalmente quest’anno posso godermi i figli con bellissimi cappellini di carta dipinta a mano da loro, decorati con farfalline di carta crespa e striscioline sulla punta, e fissata al capo con nastrini di cotone. Che meravigliosa semplicità. Di questo hanno bisogno i bambini: di semplicità.
Ricordo ancora l’anno scorso alla scuola materna pubblica: festone in giardino con musica a tutto volume, un’orgia di vestiti di carnevale portati da casa, una corsa al più bello, al più ricco, al “ce l’ho più meglio”…. e quando avevo chiesto alle maestre come mai non facevano qualcosa di semplice ed uguale per tutti mi avevano risposto: “….mah, che male c’e’….. i bambini vogliono cosi. e anche le mamme vogliono cosi, (tra le righe: spendono 60 euro per il vestito di carnevale, almeno che lo possano sfoggiare!!)”
Ovvio no? Ma non è mai venuto in mente a nessuno che i bambini vogliono quello che noi gli proponiamo? I bambini sono duttili e di soliti amano il bello.
Ma se li piazziamo di fronte al wrestling o a dangerous dragon e gli propiniamo cibo spazzatura – carnevali spazzatura (leggi le disavventura del carnevale di Poggio Mirteto qui) – feste di compleanno spazzatura (come quelle che si usano fare nelle sale giochi o peggio nei mcdonald) ben presto cominceranno a preferire la spazzatura alle bellezze che può offrire la vita….
Che cos’ha di tanto speciale la scuola Steiner?
I bambini che vanno alla Scuola Steiner non sono bambini modello, non sono bambini che giocano solo con i giochi di legno (come pensano molti) e che non guardano la tv. Sono bambini normali, vogliono ciò che vogliono tutti. Sono vivaci e pieni di energia, ridono ad alta voce, urlano, sono chiassosi proprio come gli altri e fanno i capricci perchè vogliono l’ovetto kinder o il gelato oppure la macchinina nuova.
Sono i loro genitori e i loro maestri che sono diversi: perchè cercano di proporre loro cose semplici, vere e il meno possibile artefatte. Perchè si sforzano di “togliere” in un mondo in cui più hai e più sei. Si sforzano di sottrarre stimoli e lasciare solo quelli veramente sensati, perchè attraverso quelli i bambini imparano ad apprezzare se stessi e il mondo che li circonda. E si sforzano anche (almeno i genitori che stimo e cui mi ispiro) di mediare, di non negare, di assecondare per quanto è possibile°°°.
All’asilo invece di fare teatro o inglese i bambini si mettono in cerchio e fanno il girotondo.
Questi bambini imparano a stare insieme, ad aspettare, ad ascoltare, a rispettare il silenzio, ad essere collaborativi, perchè sanno che ogni cosa che viene fatta è fonte di gioia e soddisfazione.
Questi valori li apprendono naturalmente attraverso il fare: facendo il pane, tessendo, facendo le passeggiate nel bosco, inventando situazioni di gioco con i tavoli e le sedie, dipingendo un pezzetto di carta, decorandolo e usandolo a mo’ di cappellino di carnevale. E’ inventando dal nulla che si allena la fantasia, è ascoltando le storie che la maestra ogni giorno racconta che si impara ad immaginare….
Nutrire l’immaginazione significa evocare, non sbattere in faccia al bambino un’immaginario gia confezionato (e magari anche esteticamente pessimo)….
C’è troppo ru.mo.re….
Quando i bambini fanno baccano la maestra non urla istericamente battendo le mani “STATEZZZIIITTTTIIIII” ma suona un campanellino e canta una canzoncina a bassissimo volume che dice: “c’è troppoooo ru.mo.re…..” (osserva l’espressione, non è “fate troppo rumore”) e appena i bambini sentono il suono del campanellino si calmano e cambiano il loro modo di giocare… questo me l’ha insegnato mio figlio. Un giorno tornato da scuola mi ha detto: “mamma quando facciamo rumore non devi urlare basta che suoni il campanellino”… sono rimasta senza parole…
°°° a proposito di “mediare”, leggi:
Carnevale 2007 la storia di un accordo, di una negoziazione, di un contratto ufficiale, tra una mamma e un figlio con idee diverse sul senso del bello
Earthways: recensione di un libro interessante che aiuta i genitori a nutrire l’immaginazione dei propri figli.
E’ vero Sabri, la scuola Steiner è davvero speciale. oggi al giardinetto, dopo la scuola, abbiamo incontrato Raffaella e Stefano con la loro figlia Martina, Adriano e la sua bimba col nonno. non ci conoscevamo prima ma ci siamo riconosciuti perchè siamo tutti li, alla Steiner. intravisti qualche volta. e poi il grembiulino, un segno. grembiulino che la gente guarda con stupore. ovviamente non capiscono. ci siamo messi a parlare ed avremmo continuato per molto se il sole non fosse andato via lasciandoci al freddo.
quando ci siamo salutati per andare a casa eravamo comunque felici, sorridenti. è stato un incontro tra gente normale che si “riconosce”. per la prima volta dopo tanto tempo non mi sento sola. le nostre parole volavano all’unisono. è bello sapere che esiste ancora in questa città, qualcuno che non è proprio così. come ci vogliono far diventare. è bello sapere che non siamo soli a cercare qualcosa di meglio per noi e per i nostri figli, anche qui, in questo paese offuscato. lo dimostra il mio incontro di questo pomeriggio. lo dimostra questo Sito. grazie Rudolf. e grazie ancora a te Sab.
ciao sabrina sono capitata per caso sul tuo sito e mi ritrovo nella tua visione del mondo e dei bambini, trovare qualcuno che la pensa come me mi da speranza e voglia di essere migliore…
magari poter mandare il mio bimbo (3 anni) ad una scuola come la vostra, ma viviamo a roma come voi e penso tu mi capisca se affermo che non è una città che ti rende libera dei tempi, degli spazi, e, a volte, delle scelte. Si cerca comunque di fare sempre il meglio possibile e nella vita quotidiana molte delle cose che descrivi con mio figlio le metto in pratica già…
volevo segnalarti un sito che forse può interessarti
http://www.mammafacile.it/default.php
un abbraccio e grazie per le tue esperienze!
ele
Ciao
ho conosciuto il tuo sito attraverso quello di Claudia della Casa nella Prateria, e mi piace molto, perchè l’impostazione come sito e non come blog, lo rende più consultabile, come leggere il sito di un quotidiano, per fare un esempio.
Io spero di poter mandare il piccolo angelo che è arrivato 9 mesi fa a casa nostra, alla scuola steiner qui a Roma, anche se sto cercando casa un pò fuori. Sono contenta di averti conosciuto attraverso quest’iniziativa, continuala per favore, e hai ragione, le cose semplici sono quelle che attirano naturalmente i bambini, io da piccola morivo per aver una scatola di cartone o un carretto… un abbraccione
Mi piace molto la filosofia staineriana e ho letto con piacere i tuoi articoli sul blog, però dal mio punto di vista un vestito di carnevale da principessa disney o da uomo ragno, quindi “commerciale” non travia di certo il bambino! La mancanza di flessibilità su certi argomenti è, a mio avviso, l’unica pecca delle scuole staineriane, per il resto credo siano il massimo! Saluti