Ieri ho "incontrato" un sito e mi sono depressa. Era tempo che non mi succedeva. Ho pensato: ecco vedi, loro lo sanno fare meglio di me. Possibile che in tanti anni che faccio "vivere semplice" non mi era venuto in mente che potevo farlo cosi? Poi ho ricominciato con la cantilena mentale che mi parte quando non faccio yoga da un po' e quando fuori c'e' un grigiore che mette tristezza: gli americani certo, sono imbattibili per fare le cosine per bene, oppure, da una semplice idea guarda che impero sono riuscite a creare… e altre stupidaggini del genere…
La semplice idea è questo network di blog che hanno in comune un concetto a noi molto familiare: "porta semplicità nella tua vita!". Avrei potuto farlo io, mi son detta con i dollaroni che mi ruotavano nelle pupille: investimenti pubblicitari, milioni di contatti al giorno, un piazzamento di marketing degno di un nuovo business online…insomma. Poi ci ho dormito tu, mi sono alzata presto, ho fatto il minestrone e mi sono subito collegata per leggermi almeno qualche articolo di simplemom, simple kids, simple organic.
Fatelo anche voi e poi continuate a leggere qui…
Di sicuro impatto, dalla grafica accatticante, non posso certo criticare questi siti, anzi. Ma avete visto come il semplice può trasformarsi in banale-ovvio-cretino? Ho fatto questo pensiero: se dobbiamo perdere il nostro tempo a leggere come lentamente convertire il nostro stile di vita consumistico in uno stile più ecologico smettendo di usare i tovaglioli di carta e cominciando ad usare quelli di stoffa, oppure se ci serve qualcuno che ci dica qualche buona ragione per svegliarci presto la mattina, beh, allora credo che il buon senso l'abbiamo proprio perso davvero.
Internet non doveva servirci per cercare quello che non sappiamo? Per entrare in contatto con persone, fatti, circostanze che non conosciamo o che vogliamo approfondire? Vi rendete conto di quante ore sprechiamo davanti a questo aggeggio? Alla ricerca di cose da fare che poi non abbiamo il tempo di fare? Oppure a leggere cose che sono ovvie, se solo avessimo il tempo di pensarle. E la forza di tornare a fare cose che un tempo erano azioni quotidiane e che oggi non si sa come sono diventate scoperte dell'america. Scusate devo andare. (leggi anche il mio post "fà il meglio che puoi")
Cara come ti capisco! Io ho sempre questi pensieri anche quando leggo il tuo di blog… Ed è verissimo ciò che dici, ma forse non cerchiamo idee da copiare o esperienze accattivanti, bensì un confronto, una relazione, anche se poi è più un parlare a se stessi, ma lavorare sulla consapevolezza. Certo se tu abitassi vicino a casa mia non avrei bisogno di leggere le tue pagine e guardare la tua casa sognando un pomeriggio di giochi con voi… e poi non avrei immagini della finlandia e di bimbi che vivono nella neve mentre io per un po di pioggia vado in tilt… e invece tra un lavoro e una pappa qualche volta mi piace guardare e pensare… baci
Premesso che spesso mi sono persa anch’io nei siti del Simple Living Network (e in molti altri), capisco quel che vuoi dire. MI rendo conto del tempo sprecato davanti all’aggeggio pc, magari sognando momenti perfetti, situazioni perfette, che ci impediscono di vivere situazioni molto meno patinate, ma reali, vitali: le nostre vite.
Il punto è che talora è più facile avere riferimenti in comune con un piccolo gruppo di sconosciute scelto per affinità elettiva che con decine di persone reali, incontrate per caso.
Non voglio sminuire l’importanza dei rapporti reali, che andrebbe semmai esaltata, ma parlare dello stimolo, del conforto e anche dell’auto-motivazione che derivano talora dalla consapevolezza di avere scelto dei percorsi condivisi da altri. Magari certe cose ci risuonano dentro come “già conosciute”, persino come banali, ma dirle in esplicito, ascoltarle in esplicito, è un po’ un processo maiueutico, ci obbliga a “tirare fuori” queste verità e osservarle con nuova attenzione.
Detto questo, mi piacerebbe moltissimo che i network virtuali divenissero anche rapporti reali, ma come?
Ciao Sabrina,
l’argomento è interessante sopratutto perchè lo tratti in un momento in cui anche io riflettevo ull’utilità del blog.
In effetti mi sono un pò scocciata, in molti mi dicono che le cose che scrivo sono ovvie, proprio perchè molto semplici, ma anche molto vere.
Che i disegnini che faccio delle mie avventure sono sciocchini.
Mi sa che si guardi a internet come un’occasione da recuperare quasi sempre mentre si è a casa dal lavoro, tipo per la maternità, e si speri di trovare una bella fonte di guadagno.
Ricerche marketing, pubblicità,ci sono poche cose sincere non trovi?
Però devo anche sbandierare a favore di internet che quando trovi una persona interessante, la conosci dal dentro dalle idee dal cuore, magari vedendola non gli avresti neppure rivolto parola.
e perché non provare a fare un network simile, italiano e “locale”, lasciando da parte l’ovvio? 🙂
Cara Sabrina,
Decidere di portare una torta margherita al compleanno di mio figlio invece che una super multi strato di pasticceria e’ quasi un’affronto. Lasciar lievitare una pizza e’ pressoché uno scandalo. Le cose semplici sono banali agli occhi di chi non sa più veder se stesso in modo semplice.
Le cose semplici non le fa più nessuno, tutti vogliono la velocità, la praticità. Perchè fare quando si può comprare tutto?
E poi le cose semplici nessuno le sa più fare, già le nostre madri non usavano più i tovaglioli di stoffa o non facevano le pizze in casa. Nessuno sa fare più niente con le proprie mani, tutti abbiamo bisogno di “stampelle”. E quindi ben venga Internet che ti fa riscoprire le cose ovvie ma che non conoscevi già più. E che ti fa conoscere persone con cui condividere questa nuova consapevolezza. E inaspettatamente, la tua qualità della vita migliora.
Per Chiara in particolare: sono scandalizzata, davvero, che qualuno osi dire che i tuoi disegni sono “sciocchini”. Io li trovo di una delicatezza e di una poesia unici. Non scoraggiarti, ci sono moltissime altre persone che ti apprezzano. E poi è molto più difficile parlare con passione di piccole cose che sproloquiare di massimi sistemi.
buongiorno, scopro ora il blog arrivando da cobrizo. non conosco ancora nulla del tuo mondo ma…volevo solo dire che nulla è inutile. io sono circondata da persone che usano carta, plastica e spreco quotidiano. sono io la strana. per loro semplice è…apro il sacco e butto tutto.
cme si dice? ecologia for dummies? forse si…e adesso vado a dare un\’occhiata in giro
E’ vero Sabrina, internet serve per cercare ciò che non sappiamo. Ma è proprio questo il punto. Abbiamo smarrito le coordinate della semplicità. E ciò che è peggio è che ai più le cose semplici spaventano.
Il tuo blog ha una duplice funzione:
1. diffondere le idee in cui crediamo, gettare un seme di speranza, attraverso la testimonianza di vita, perché il mondo non ha bisogno di maestri, ma di testimoni;
2. creare un effetto consolatorio in chi crede già in certi principi e li pratica, ma si sente un pò marziano.
Grazie, dunque.
Buona Pasqua!
Mariella
P.S, Io preferisco il calore e il profumo del tuo blog!
Ancora che cerchiamo ispirazione da chi come gli americani ci ha imposto piano piano il proprio stile di vita- sbagliato- e ora si accorge di dover tornare indietro? Se c’è una cosa per cui sono orgogliosa della mia italianità è proprio il non essere cresciuta oltremanica o oltreoceano ed avere quella piccola a volte scontata o troppo chiusa mentalità italiana!
ciao sono francesca di equAzioni
volevo avvisarti che….sei stata nominata!!!
http://www.equazioni.org/index.php/2010/04/07/happy-101/
😉