Lavorare a maglia e in generale tutti i lavori manuali sviluppano del bambino competenze delle quali si è persa davvero memoria. Non si tratta di un semplice passatempo per bambine, ma di qualcosa di molto più sensato e importante.
Sappiamo che l’intelletto non viene formato affrontando direttamente la sua formazione. Se qualcuno usa in modo maldestro le dita ha anche idee e pensiero poco malleabile; al contrario colui che muove in modo preciso le sue dita, sa penetrare l’essenza delle cose, questa frase è di Rudolf Steiner.
Vi immaginate quanto può essere utile per un bambino come Lorenzo Pedro imparare a farsi una sciarpa intera, tutta da solo (all’epoca di questa foto aveva 8 anni)? Un bambino ancora tutto nel movimento, che a 10 anni per Natale a chiesto lo skateboard e un elicottero telecomandato, un bambino che dir che non sta mai fermo è dir poco.
Beh, a scuola gia un paio di anni fa si è costruito i ferri, li ha affilati, scartavetrati, incerati. Poi ha cominciato, trama e ordito, un ferro avanti, 10 errori, due ferri indietro, monta, rismonta.
Un vero esercizio di pazienza per un bambino abituato a correre sempre, fare tutto infretta nella gioia del fare più che nell’interesse a vedere un risultato finito. E’ stato un vero esercizio anche per la mamma che lo ha incoraggiato, aiutato e a volte anche sgridato perchè le mani sui ferri erano sempre troppo approssimative.. E quest’anno in quinta classe si ricama!!
Piano piano lui ha cominciato a seguire il filo del lavoro, il filo del discorso, il filo del pensiero. Fare a maglia significa percepire il tempo che scorre appeso a un filo. E oggi quando si mette a fare il lavoro manuale si siede composto, respira, lavora. E il fratello con lui.
La sciarpa è finita. Cosa c’e’ da fare ora?
Se ho capito bene leggendo l\’articolo, lavorare a maglia aiuterebbe il bambino anche a concentrarsi meglio?
si si proprio cosi! e’ un esercizio di attenzione e allena la volontà, ecco perchè come effetto ha anche quello di allenare la concentrazione, che cos’è la concentrazione se non forza di volontà applicata a qualcosa?
Ci voleva proprio questo post…è si, pare che lavorare a maglia stimoli la formazione della corteccia frontale e l’intelligenza ad essa collegata…oltre ad essere un”esercizio” di pazienza, e oltre a sviluppare coordinazione, concentrazione e ancora tante abilità…io preferirei proporlo non tanto per sviluppare l’intelligenza quanto per affinare le altre abilità.
Brava Sabrina e bravissimo Lorenzo Pedro…
Ha! vi consiglio…”L’insegnamento del lavoro manuale” Ass. Amici Scuola Steineriana.
Buon sferruzzamento a tutti!
grazie!!
Daphne ed Ethan usano avere la stessa reazione di grande concentrazione con la maglia dito, ancora non siamo arrivati alla maglia vera e propria!
vedrai, sara’ una conquista stupenda. da noi la maglia a dito si fa poco, non so perchè… ogni scuola ha le sue abitudini. anche a ginevra si faceva tantissimo
Possiamo azzardare a dire che le bambine “maturano” prima dei maschietti perchè permettiamo loro di fare giochi da femmine?
Un po’ provacatorio, ma anche uno spunto di riflessione…
chi lo sa, in effetti c’è da ragionarci su. a presto gloria
Anch’io ho insegnato a mio figlio Riccardo a lavorare con l’uncinetto, però, dato che lavorare ai ferri non è il mio forte…Dopo però avere letto il tuo post riproverò volentieri! Ciao Gabry
Immagino che sia la stessa cosa anche per l’uncinetto, non ho mai provato ad insegnarglielo ma ti ringrazio per questo post perchè i miei mostri hanno estremo bisogno di concentrazione e quindi ci provo al più presto sperando che non si infilino gli uncinetti negli occhi 😉
si, credo che l’uncinetto sia anche piu facile… fammi sapere i risultati. a presto alessia
Si anche uno dei miei (4) bimbi precisamente il 9enne piace fare a maglia, cucire, vedo che vuole impararare, ora si è fissato sul sferrruzzare un bracciale ^-^Io ho quattro maschi ma sempre di più non sento la mancanza di non aver avuto una femminuccia, insomma ognuno dei miei figli vuole imparare a far qualcosa chessia cucinare, cucire, pulire, ecc…è bello quando succede!!!
Ciaooo
Marta
Quando mio figlio era – non tanto – piccolo, io facevo dei quadri a punto nodi – non so se cosi si chiama – lui ha volluto imparare. Il padre non voleva, ma quando eravamo soli a casa, lo lasciavo fare. Era tutto contento. Non ho avuto opportunità di farlo imparare queste cose, ma se dovesse – potesse – ricominciare, lo farei senz’altro. Magari con mio nipotino se viene maschio. So che alla mamma non dispiacerebbe.
è sempre bello sapere che anche i bambini vengono contagiati dal lavoro a maglia, sarà una cosa che si porteranno sempre dentro e che magari quando meno se lo aspettano risboccerà nella loro via! A me è successo così, da piccola la nonna mi ha insegnato a lavorare a maglia per farmi passare il tempo, adesso a 30 anni sono stata folgorata da questa passione creativa e rilassante, tanto da decidere di aprire un negozio di filati per condividere questa passione!
Il lavoro a maglia è un’immagine del processo del pensare. Dal movimento ritmico delle mani nasce un tessuto intrecciato, maglia dopo maglia, così come nel pensare chiaro si susseguono i pensieri, uno dopo l’altro. E come non devono formarsi buchi nel lavoro a maglia, e se cade una maglia deve essere ripresa, lo stesso deve avvenire nel pensiero. Se il bambino riesce ad essere coordinato nei movimenti, riesce a coordinare anche i pensieri. I benefici del lavoro a maglia si potranno riscontrare nelle classi superiori in capacità di pensiero logico. Se si impara a pensare con le mani, si imparerà a pensare con la testa! Il cervello è uno strumento che si sviluppa durante la crescita tramite l’interazione con il proprio ambiente. Se vengono a mancare le occasioni di contatto con il mondo tramite il lavoro delle mani, se mancano possibilità di mettersi in gioco e sperimentare, alcuni percorsi neurali non possono nascere. Per questo è così importante lavorare con le mani durante lo sviluppo!